Bene che si faccia un museo dedicato a Franco Basaglia, il medico filosofo che con la moglie Franca ha portato la riflessione sul disagio psichico ad un livello di elaborazione non ancora superato.
Basaglia ha iniziato la sua ricerca- azione, come oggi si definisce la sintesi di riflessione e prassi concreta, proprio dalla nostra città e sarebbe anche interessante ricostruire il dibattito politico che ne causò l’allontanamento.
Il Museo spero diventi un centro di ricerca, un luogo di approfondimento del patrimonio che ci è rimasto: penso all’Archivio dove saranno raccolte le cartelle cliniche dei pazienti.
Come si diceva in un recente convegno a Gorizia, in manicomio finivano i poveri, le persone sole, sbandate, le donne prive di sostegno famigliare, ma anche ex partigiani che si facevano dichiarare pazzi per sfuggire alla giustizia del dopoguerra, esuli, profughi dalla Jugoslavia non accetti dalle autorità locali del tempo.
Insomma una miniera per la storia della città, bisognosa di essere riletta alla luce di nuove chiavi di lettura e nuovi punti di vista che la colleghino a quanto si studia nel resto d’Italia.
Grazie a chi in questi anni si è battuto per dare il giusto valore al Parco Basaglia, intuendo che la valorizzazione di questi ed altri luoghi sarà il motivo per cui il turismo comincerà ad affluire in città. adg
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