Riduzione delle quote per i rifugiati da 35 a 19 euro negli SPRAR, apertura dei CAS, fine della protezione umanitaria sono alcuni dei provvedimenti che, con la chiusura del “modello Riace”, produrranno un sistema di accoglienza più disumano, dove a prevalere saranno le logiche di “sicurezza” a scapito dell’accoglienza.
Intanto la polizia respinge i migranti della rotta balcanica dopo averli picchiati e aver distrutto i loro cellulari in modo da impedire l’orientamento e li rimanda forzatamente ai campi della Bosnia dove vivono in condizioni disumane. In questo modo le politiche di Salvini e Fedriga cercano di smantellare tutte quelle pratiche di conoscenza e di integrazione che con molte difficoltà erano state attuate da alcuni enti locali in regione.
E’ con gli amministratori che hanno lavorato bene in questo periodo che è necessario confrontarsi per contrastare politiche di esclusione che stanno imbarbarendo il clima del paese.
Per questo giovedì 8 novembre alle ore 20 a Monfalcone ci sarà un incontro con i sindaci e gli assessori locali per discutere i mezzi più efficaci per contrastare le politiche nazionali e regionali. Unire le amministrazioni locali con gli attivisti e i volontari per creare un fronte ampio che si opponga alla deriva razzista che vuole avvelenare il nostro paese è l’obiettivo che ci dobbiamo porre. adg
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