Dunque il sistema della costruzione delle opere pubbliche è sotto inchiesta. Le ditte maggiori della regione sono indagate per il sistema degli appalti, un cartello vero e proprio che delegava poi alle ditte più piccole lavori in appalto o subappalto che coprivano ben oltre il 30%.
Per lucrare il più possibile le ditte lavoravano con materiali diversi e peggiori di quanto era stato stabilito, mettendo dunque a rischio la tenuta stessa delle opere pubbliche.
I numeri dell’inchiesta e degli indagati è enorme e travolge sinora tutto il sistema delle costruzioni in regione.
Il cittadino che paga le tasse oggi non solo percorre un A4 che vede continui incidenti, ma sa che la terza corsia è stata costruita fuori dalle regole.
L’inchiesta – come sappiamo – è partita dall’indagine sull’appalto dato per i lavori del rifacimento del Corso Italia, con il fallimento della ditta, i ritardi, il blocco de lavori che hanno portato alla situazione attuale di degrado.
Ma allarmi sul fatto che i lavori fossero fatti male erano emersi già da tempo anche per piazza Vittoria e piazza S. Antonio dove, in assenza di traffico, la pavimentazione mostrava molti punti di degrado dopo pochi mesi dal completamento.
Quando l’opposizione lanciava grida di allarme sui tempi e la qualità dei lavori pubblici c’è sempre stato da parte dell’amministrazione un atteggiamento fatalista, come se nulla si potesse fare se non mettersi passivamente nelle mani dei costruttori incrociando le dita.
Invece l’andamento generale dei lavori avrebbe dovuto suscitare maggiore attenzione. Tutte le volte che è stata denunciata la situazione si sono ricevute rassicurazioni e promesse di immediato inizio lavori.
Oggi sarebbe necessaria una riunione del consiglio comunale urgente in cui vengano finalmente discusse alcune questioni come il mancato allarme e la scarsa attenzione per una situazione che va avanti da tempo e non riguarda solo il cantiere di Corso Italia, una riflessione sulla modalità di concessioni degli appalti e un’analisi dell’efficacia dei controlli che l’ente pubblico è tenuto a fare sui lavori. adg
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