Il primo cittadino si compiace dei buoni risultati di Gorizia nella classifica del Sole 24 Ore. Tralascia come al solito la dovuta prudenza (ricordo che Romoli minimizzava sempre i sondaggi, dicendo che bisognava prenderli con le pinze), non dice che i dati si riferiscono alla provincia, che ci sono numeri preoccupanti sull’occupazione, sugli affitti ( che dimostrano una crisi del settore immobiliare), sul lavoro soprattutto giovanile.
Comunque nella soddisfazione non c’è nulla di male, perchè ognuno ha il suo carattere ed esistono anche gli inguaribili ottimisti. La cosa che francamente disturba è la conclusione del suo intervento: sottolinea il buon risultato della città “alla faccia di chi gufa contro”. E qui non ci siamo proprio, qui la comunicazione inciampa e compie, con una frase, almeno tre macroscopici errori. Il primo: il sindaco, una volta insediato, non è più il rappresentante della sua forza politica, ma di tutta la città e,volente o nolente, anche di chi non apprezza la sua amministrazione.
Fare il gesto dell’ombrello, seppur figurato, ai suoi concittadini lo colloca tra gli avventori del Bar Sport, più che sul massimo scranno. Secondo errore: i gufi di cui parla sono cittadini che pagano le tasse, fanno la differenziata, operano nella città e la amano ed è evidente che anche essi contribuiscono ai buoni risultati della stessa, solo da un altro punto di vista, avendo altre idee, che un sincero democratico dovrebbe giudicare il sale del suo operare. Terzo:mai usare paragoni e frasi che in passato hanno portato sfortuna. Gufi e rosiconi, oltre ad essere stati usati da una parte politica diversa, non hanno per nulla giovato a chi le ha pronunciate. adg
“Chi gufava è servito”. Così parlò Ziberna – dopo la pubblicazione della classifica del “Sole 24 Ore”. A ciò che scrive la Di Gianantonio, con cui sono d’accordo, premetterei una richiesta al signor sindaco: lasci perdere il gergo da quattro soldi, anche se non è l’unico ad usarlo, e spieghi a tutti cosa significa in italiano “gufare”. Io non l’ho mai capito. Parimenti indisponente è, da parte sua e della sua giunta, il mettere subito le mani avanti quando il Comune è o potrebbe essere chiamato in causa. Esso, una volta diventato il condominio di lorsignori, è esente da qualsiasi responsabilità in senso negativo. Ultimamente la vicenda della mancata ultimazione dei lavori in corso Italia ha visto l’amministrazione comunale “vittima, giova ripeterlo, e non certamente artefice” delle circostanze – così l’assessore competente, che proseguiva al lamento di “la sfortuna si è davvero accanita contro di noi”. Se la pista di pattinaggio non viene inaugurata in tempo, il Comune non c’entra. Si sana la cosa con un discorso in cui si minimizza tutto, si allungano i tempi di fruibilità e si porgono sentiti auguri per le feste. A seconda delle circostanze, c’è sempre qualcuno o qualcosa a cui dare la colpa o da segnalare come un ostacolo insormontabile: la congiuntura, la sinistra, lo spirito dei tempi, i regolamenti, la burocrazia, i profughi, la globalizzazione, la jella, l’imprevisto e l’amministrazione regionale precedente l’attuale. Viceversa, sappiamo per esperienza che le amministrazioni di altro colore sono responsabili di tutto. Quando il sindaco diramò l’ennesimo annuncio della ripresa dei lavori per gli ascensori al castello – scandaloso spreco di denaro -, subito dopo democraticamente aggiunse: “E adesso basta con le polemiche”. Curioso, detto da una persona molto spesso aggressiva e torrentizia come lui, che quando era consigliere regionale inoltrava due interrogazioni polemiche al giorno alla Serracchiani sui più svariati argomenti. E’ tanto difficile immaginare cosa avrebbe detto da capo dell’opposizione al consiglio comunale nella medesima situazione? E visto che ci siamo concludiamo con un altro bell’esempio di come vanno le cose. Il sindaco ha più volte detto che è ferma intenzione della sua giunta l’astenersi da imporre (ulteriori) tributi di competenza del Comune – che potrebbero servire per migliorare o integrare l’erogazione di servizi o prendere qualche nuova iniziativa -, poiché le tasche dei cittadini sono vuote. Tuttavia la stampa ci informa dettagliatamente riguardo alla montagna di denaro che anche a Gorizia viene gettato al gioco o alle lotterie. Cifre che mi hanno sorpreso. Naturalmente il sindaco e la giunta non sono responsabili di questo andazzo, ma la propaganda continua viene proprio bevuta da tutti?