Al di là del terzo grado di giudizio, non c’è dubbio che la vicenda dei politici indagati per aver speso soldi pubblici di rimborsi elettorali per gomme da auto, fiori, cenette da consumare in compagnia senza neppure pensare all’elettore babbeo che pagava i maglioncini lussuosi di cachemire, dimostra il profondo grado di arroganza dei politici in questione.
Ma al di là del giudizio morale, di cui la politica da tempo si fa un baffo, quello che emerge è che il partito Forza Italia sta scomparendo dalla scena politica e sembra sprofondato in un caos da cui è difficile che riesca ad uscire.
La vicenda infatti ha toccato non solo l’ex sindaco di Gorizia Gaetano Valenti, ormai fuori dai giochi, ma il potentissimo Piero Camber, consigliere regionale, e Maurizio Bucci, assessore al turismo della giunta Di Piazza.
Ora, chiunque dalla provincia goriziana raggiunga il capoluogo, è stato istruito dagli anziani di sinistra sul potere di Piero Camber, descritto da tutti come uomo che affida incarichi, decide nomine, controlla la vita politica triestina e regionale.
Una grossa tegola dunque per un partito dilaniato dalle macabre polemiche alla morte di Romoli, pressato da Progetto FVG che sta prosciugando i pozzi, stretto da chi pensa di mettersi al riparo con Salvini.
Nell’ottica del dies irae è comprensibile come tutto il gotha del partito si sia precipitato a Gorizia per un avvenimento tutto sommato marginale, come l’entrata in FI di due transfughi di formazioni ormai inesistenti che durano l‘espace di un matin, giusto il tempo di essere eletti e sperabilmente avere qualche assessorato.
Che a Gorizia arrivino da Roma Pettarin, da Trieste Riccardi, Savino, ecc. è segno che se FI dovesse perdere anche Gorizia le cose si complicherebbero. Insomma più graduati arrivano sul luogo dell’incidente, più la situazione è difficile. E per il sindaco di Gorizia obiettivamente le cose, ad oltre un anno dall’elezione, non vanno alla grande.
Cosa aspettarci? L’auspicio per il prossimo anno è che le forze del centro sinistra siano consapevoli della crisi in atto e si attrezzino per tempo in caso gli eventi precipitino prima del previsto. adg
“Ora, chiunque dalla provincia goriziana raggiunga il capoluogo, è stato istruito dagli anziani di sinistra sul potere di Piero Camber, descritto da tutti come uomo che affida incarichi, decide nomine, controlla la vita politica triestina e regionale.”
Credo che la persona a cui la Di Gianantonio si riferisce in questo capoverso sia Giulio Camber, peraltro parente di Piero. Naturalmente la cosa non altera la sostanza del suo intervento, visto che Forza Italia riflette l’immagine decadente del suo capo supremo. L’articolo sul “Corriere della Sera” che ha riferito i particolari della recente presentazione dell’ennesimo libro di Bruno Vespa, alla quale ovviamente era presente Berlusconi, ha riportato dichiarazioni in sé rivoltanti, ma a maggior ragione se sulla bocca di chi più di una volta dichiarò di agire, intervenire e “scendere in campo” nell’esclusivo interesse dell’Italia. Esso è riuscito in un’operazione che credevo impossibile: far crescere la mia disistima – esprimiamoci civilmente: è il caso di farlo – nei confronti dell’Uomo di Arcore e della sua corte.