L’arcivescovo Mons. Carlo Maria Radaelli accompagnato dal Direttore del carcere dott. Ottavio Casarano e dal Comandante dott. Guido Tibaldi, ha incontrato i detenuti nella loro sezione (la loro casa provvisoria) nel pomeriggio del 7 dicembre. Questo incontro è stato programmato dai volontari penitenziari nell’ambito del progetto per l’Avvento “La città entra in carcere”. Lasciato solo dalle autorità suddette, l’Arcivescovo si è seduto a tavola con attorno i 17 detenuti, di cui 8 italiani e 9 di altre nazioni del mondo.
Ho sottolineato che quella visita non è stato altro che mettere in pratica le parole del Vangelo: “Ero in carcere e siete venuti a visitarmi”. Con familiarità e sincerità è iniziato il dialogo durante il quale l’Arcivescovo ha ascoltato con profondo interesse ciò che i detenuti vivono nel quotidiano: affetti, fatiche, rabbia e sogni.
Mons. Radaelli, mentre gustava il caffè offerto dai reclusi, ha messo in evidenza l’importanza della relazione… “perché tutti amiamo mangiare in compagnia e senza le relazioni neppure esistiamo: non abbiamo solo fame di cibo ma anche fame di relazioni e la tavola è il luogo delle relazioni”.
Condividendo in pieno le parole suddette, tutte le domeniche di Avvento e il giorno di Natale il pranzo in carcere sarà eccezionalmente comunitario, cioè una lunga tavolata allestita in corridoio, per permettere a tutti di pranzare assieme.
Durante il colloquio gli ospiti del carcere hanno espresso le loro emozioni, i loro sentimenti, soprattutto il piacere di stare insieme per momenti di festa che sono eccezioni in quell’ambiente dove, in questo periodo di pena, vivono.
Dice l’Arcivescovo: “Sono piccole cose che non risolvono il problema di ognuno ma danno dei segni di una fraternità accogliente”. Gli ospiti alla fine hanno voluto far visitare il posto dove vivono. Ci sono due ambienti, ognuno suddiviso in tre stanze: la stanza con otto letti a castello, la stanza della socialità dove possono farsi il tè e il caffè su fornelli da campeggio e i servizi. Ha poi visitato la sezione dei semiliberi al terzo piano.
Domenica 9 dicembre il pranzo è stato offerto dalla trattoria “Al ponte del Calvario” mentre domenica 2 dicembre hanno gustato il pranzo offerto dal ristorante “101”. Domenica prossima, 16 dicembre, dal Rosenbar e Moscardino Bistrot.
Alla fine di questa importante e significativa visita i detenuti hanno invitato l’arcivescovo a condividere il pranzo natalizio con loro e l’invito è stato accettato con gioia. Don Alberto De Nadai
P. S: diffondiamo volentieri questo scritto, molto importante, che purtroppo non ha avuto spazio sulla stampa locale.
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