Versione riveduta e corretta del titolo dell’articolo pubblicato su Il Piccolo il 18 novembre scorso “Pista di pattinaggio da 600 metri quadrati. La città “Trascina” Monfalcone sul ghiaccio”.
La pista doveva essere inaugurata lo scorso 29 novembre, la situazione ieri alle 22.30 era questa: un uomo solitario al freddo e al gelo che innaffia la pista… sperando che ghiacci?. Non lo so… Come non so quanto stia costando l’intervento per cercare di farla funzionare.
Si conosce invece l’importo speso per installarla, casualmente di poco inferiore a quello previsto dalla legge per una gara d’appalto. Si è proceduto, perché così è previsto, a un affidamento diretto a una ditta a cui, stando a quando è stato dichiarato, manca un documento.
La domanda però è: non si sarebbe dovuto procedere all’installazione della pista solo avendo tutti i documenti in regola? Perchè un cittadino privato, esercente o no, deve farsi in quattro per cercare di ottemperare alle leggi e ai regolamenti vari, mentre la pubblica amministrazione può permettersi delle “leggerezze”?
Ma anche: si riuscirà ad avere la pista funzionante nel periodo delle feste? Riuscirà la ditta, con 12 giorni di ritardo, a guadagnare il necessario per coprire i costi? O alla fine si lascerà tutto così com’è perchè non converrà più a nessuno inaugurarla?
Chi vivrà vedrà e nel frattempo tutti a pattinare a Nova Gorica. ElSa.
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