La triste vicenda dell’Hotel Entourage impone molte riflessioni. Innanzitutto duole constatare con quale superficialità si affronti il tema di una chiusura: non si tratta del vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto.
Non si tratta di essere ottimisti o pessimisti, bensì di preoccuparsi per l’ennesima attività che chiude con tutte le nefaste conseguenze che ciò comporta in termini di perdita di posti di lavoro, di appetibilità per la città e in generale di soldi per tutte quelle realtà che a questo albergo erano collegate.
Il fatto che forse riaprirà l’albergo sulla piazza Transalpina nulla toglie a questa sciagura e il fatto di ritenere la riapertura dello storico albergo una sorta di compensazione per la chiusura dell’Entourage è grave e denota poca sensibilità per tutti coloro che da questa faccenda hanno solo da rimetterci (“Il cupo pessimismo che troppe volte si impossessa dei cittadini goriziani, portati a guardare al bicchiere mezzo vuoto invece di sorridere perché il bicchiere è mezzo pieno. Le notizie in mio possesso sono tranquillizzanti […] perché l’hotel alla Transalpina aprirà la prossima estate, forse anche prima, a fine primavera” sono le dichiarazione del Sindaco sulla stampa di ieri).
Siamo un capoluogo di provincia che oggi conta un albergo, l’ex Palace Hotel oggi Best Western, una città che di fatto non è in grado di assorbire la richiesta di turisti, uomini d’affari di passaggio che spesso e volentieri sono costretti ad optare per strutture in città vicine.
Bisognerebbe infine essere più cauti quando si parla di aziende fallite, poi comprate all’asta… Da chi? Sarebbe proprio interessante richiedere una visura camerale e scoprire chi c’è dietro tutti questi movimenti…Imprenditori interessati a investire a Gorizia? ESa
A Gorizia è sempre una questi di bicchieri!