In questi ultimi giorni sono morti due ragazzi diciottenni. Uno di pelle bianca a Bari, portando a domicilio le pizze, investito da un’auto, l’altro del Ghana, di pelle scura, morto bruciato nella tendopoli di S. Ferdinando mentre cercava di scaldarsi con un braciere, appena uscito dallo SPRAR, in cerca di lavoro per pochi euro nella raccolta delle arance.
Due colori della pelle diversi, ma uguale la voglia di avere un reddito, uguale la condizione di sfruttato, uguale il destino: la morte. Morte per cercare di realizzare la propria vita, morte per fuggire dalla miseria e dalla dipendenza economica, morte per l’avidità di chi paga i lavoratori pochi euro all’ora.
Questo è il destino che viene offerto a tanti giovani, insieme ad emigrazione, precarietà, droga. Poche parole sui media sul fatto che mai una società è stata così indifferente e ostile alle nuove generazioni come quella in cui viviamo. adg
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