Non dobbiamo accettare passivamente la celebrazione fascista della Decima Mas da parte dell’amministrazione comunale goriziana.
Tralascio le motivazioni ovvie, che sono generatrici automatiche di è allora i… mi concentro invece sull’affermazione che sono cose di settant’anni fa e passa, i problemi sono altri.
Non è vero, che sono cose del passato, nel momento in cui questo passato viene utilizzato per sdoganare pensieri parole e opere che oggi, quotidianamente, siamo costretti a subire, anche a causa delle omissioni di chi dovrebbe porre un limite al revanscismo fascista e invece si gira dall’altra parte.
Dare il via libera a celebrazioni pubbliche di formazioni fasciste è un reato che andrebbe perseguito, e non si capisce cosa sia l’apologia di fascismo se non questo cantare alla luce del sole e al riparo delle istituzioni l’inno della decima mas, formazione agli ordini dei nazisti dopo l’8 settembre, a proposito di patrioti.
Il silenzio di chi crede nei valori della Costituzione non è accettabile. È un silenzio connivente. E un sindaco che permette questo andrebbe sfiduciato dalle stesse forze della sua maggioranza, essendo queste antifasciste per Costituzione.
Capite quanto vasto è il mare in cui nuota questo pensiero? Oggi, nel 2019, non 75 anni fa. Chi non fa o dice niente, è complice: è fascista uguale.
Come diceva Gaber: non ho paura del fascista in sé, ho paura del fascista in me. AP
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