A chi tocca nun se ‘ngrugna. Ieri è toccato all’assessora Arianna Bellan ricevere i reduci della Decima Mas, annessi e connessi. Ingrugnita non sembrava anche se sarebbe curioso sapere quale sia stata la sofisticatissima modalità di selezione del rappresentante dell’Istituzione (della serie “a chi ghe tocca?”).
Lo scorso anno, alla presenza del vicesindaco Ceretta (in questa occasione assente giustificatissimo), si assistette ad un vero e proprio show di dubbio gusto, con cori, inni e braccia alzate; quest’anno, forse anche in conseguenza di una tiratina d’orecchie da parte di chi ha il delicato compito di far rispettare l’ordine, cori non ce ne sono stati però è balzato subito all’occhio il tricolore indossato dall’assessora.
Era un ricevimento ufficiale o non lo era? Evidentemente sì, perché l’indossare il tricolore è disciplinato da un regolamento e conferisce ufficialità all’evento. Non che noi pensassimo il contrario: sapevamo perfettamente che quando il sindaco Rodolfo Ziberna minimizzò la portata dell’accoglienza non diceva tutta la verità.
Ma veniamo ai fatti: il Questore nega quest’anno ad Anpi di manifestare davanti al Municipio, e questa è ormai cosa nota. Contestualmente il diniego giunge anche a CasaPound, come se Anpi e CasaPound potessero essere messe sullo stesso piano (“tutti hanno il diritto di manifestare!!!”, si potrebbe anche soprassedere se queste parole provenissero da una tartaruga qualunque, peccato siano state pronunciate da chi sulla Costituzione ha giurato).
Perché allora diversi rappresentanti di CasaPound ieri mattina si trovavano davanti al Comune, quasi a creare un “cordone di sicurezza”? Certo, non esibivano bandiere, ma polizia e Digos tutto sanno: chi sono loro, chi siamo noi, e allora perché è stato permesso?
Chiaramente nessuno di coloro che detengono il potere leggerà, né risponderà, ma a un giorno di distanza dall’accaduto alla sottoscritta rimane l’amaro in bocca. Il Comune in cui sono nata, in cui risiedo e in cui pago le tasse, l’Amministrazione fa della Casa comunale ciò che crede.
E il rispetto per i morti non c’entra nulla perché nessuno avrebbe nulla in contrario che un gruppetto di anziani, magari anche accompagnati dai nipoti, entrasse nell’atrio del Comune (sempre aperto) e deponesse fiori di fronte a una targa.
Non è accettabile che ogni anno venga fatto in pompa magna, con l’avvallo delle Istituzioni che sono antifasciste per Costituzione e che ripeto sono di tutti: cittadini italiani e sloveni (e non solo) che qui vivono e contribuiscono con il loro lavoro a mandare avanti la baracca, nonché stipendiare Sindaco e Assessori.
Per quanto riguarda i cittadini sloveni, ancora una volta, comunque la si pensi, abbiamo fatto una figuraccia. Con quale faccia e con quale coraggio accogliamo la candidatura di Gorizia e Nova Gorica assieme come capitale europea della cultura?
Sindaco, ma m faccia il piacere… Eleonora Sartori
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