Succede, quando giochi a chi è più fascista. Ti scappa di fare il ganassa. Viva l’Istria e la Dalmazia italiane!!! Eia eia allallà… Là, però, non l’hanno presa benissimo.
Dal Presidente della Repubblica fino all’ultimo consigliere comunale, condanna di Slovenia e Croazia per le parole di Tajani Salvini e pure Mattarella, un po’ confuso anche lui in questa circostanza.
Nel nostro piccolo, metteteci i manifesti del Blocco intestinale sui muri delle scuole slovene, la X Mas in Municipio con tanto di bandiera della Repubblica di Saló e Bellan con fascia tricolore ad accoglierli, le sfilate notturne dei “quattro gatti (neri)” l’altra sera: ma non abbiamo un rigurgito fascista, tranquilli…
Quando il giorno della recita della X Mas sono andato da solo in comune, il sindaco mi ha dato del bullo, dello sciacallo perché speculavo sui morti, vergogna per la città.
Eia eia allallà, che fa rima. Io difendevo le istituzioni, lui non c’era, legittimando chi oggi è oggetto delle parole e delle preoccupazioni di Sloveni e Croati.
Benissimo hanno fatto gli studenti delle scuole Slovene a protestare, l’hanno fatto anche per i loro colleghi che sono rimasti in classe. Nei ragazzi vanno incoraggiati il coraggio delle proprie idee e la difesa dei propri diritti, che non restino sui libri le parole che studiano in italiano inglese tedesco sloveno latino e greco.
Che senso ha studiarle, quelle parole di libertà, se nella vita quotidiana ti insegnano che è meglio non metterle in pratica, per non avere casini, per non connotarti troppo, perché poi, sai, potresti avere ripercussioni… Un atto di coraggio spesso va a vantaggio di tutti. E quelli che sono rimasti in
classe capiranno, tra un po’.
Capiranno che dietro questa facciata del “c’è stato anche un fascismo buono”, dei pacchi di pasta Balilla, c’è il nero degli anni che furono.
Il nero sfila, del resto. E non passa mai di moda. Ma per me è più un problema il grigio, che sta bene con tutto. Andrea Picco.
Si scrive Eia! Eia! Eia! Alalà! Esortazione coniata da D’Annunzio…