Quando vuoi far finta che un problema non esista, lo rimuovi dalla tua testa. Questo non significa che non ci sia, semplicemente tu fai finta che non ci sia.
Il problema in questione si chiama uso di droghe da parte di qualcuno? Metto gli steward e il problema è risolto: quel qualcuno non le userà più, perché io non vedrò più nel parco siringhe o boccette di metadone.
Non importa se le vedrà qualcun altro, qualche metro più in là, in qualche altro parco della città. È il classico “metodo panchine ” : gli immigrati si siedono e noi non li vogliamo? Togliamo le panchine. Semplice.
Quello che sta dietro questo pensiero è che non interessa assolutamente la vita di chi usa le sostanze, ti interessa non vedere che le usa.
Quello che fa della sua vita sono cazzi suoi, ti dà fastidio all’occhio però incrociarla, ti interessa il decoro, non il dolore di qualcuno.
La vicenda del parco del Comune, simbolicamente, ha tanti significatii.
Non riuscire nemmeno a gestire il proprio giardino, di per sé, basterebbe a qualificare quanto si riesca a gestire una città.
Prima i goriziani, e poi quando i goriziani vengono a chiedere aiuto e attenzione, arrivano gli steward a mettere ordine e la polizia a punire?
Era un’occasione per stabilire un contatto, creare una relazione con queste persone, provare ad occuparsi di loro, provare a costruire qualcosa partendo da una situazione di difficoltà.
Era anche l’occasione per parlare di un tema così presente in città. Insomma si poteva fare qualcosa di buono.
Ma sono gli ultimi, non portano voti. Troppa fatica. Meglio gli steward, che tengono anche famiglia. Andrea Picco
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