Per quanto riguarda i cosiddetti “determinanti di salute” è ormai accertato che i servizi sanitari incidono solo per il 10% sulla salute umana , mentre sempre più rilevanza sta acquistando l’ambiente e in particolare l’inquinamento atmosferico.
Secondo l’OMS l’inquinamento ambientale provoca circa 7 milioni di morti premature al mondo ogni anno. A livello della regione europea i decessi sono circa 550.000 e a livello nazionale circa 80.000.
Sempre secondo stime dell’OMS l’Italia è uno dei paesi più inquinati al mondo, in particolare nella pianura padana, tanto che il 98% dei bambini risulta esposto a livelli troppo alti di polveri sottili.
L’inquinamento atmosferico è provocato principalmente dal riscaldamento domestico (in particolare se il combustibile è rappresentato da legna), dal traffico autoveicolare e dalle emissioni industriali.
La nostra bella Gorizia non è immune da questo rischio, soprattutto in questa situazione metereologica con alta pressione e nebbia. Nelle giornate del 19, 20, 21 e 22 febbraio i valori di PM10 hanno superato di gran lunga i limiti di legge nazionali (già piuttosto elevati) raggiungendo 75µg /m3 (dove il limite di legge è di 50µg /m3).
Numerosi studi stimano che ad ogni incremento di 10 µg/m3 di PM10 corrisponde un incremento di mortalità, e questa regola vale anche per la nostra città.
In questo periodo di sforamento dei valori di legge il comune ha attivato il piano di azione per contenere l’inquinamento atmosferico, il cosiddetto PAC, di cui credo pochi cittadini si siano accorti, raccomandando di non utilizzare la legna come combustibile domestico e imponendo alcune limitazioni al traffico.
Se è vero che la sanità si fa in ospedale e la Salute si fa nei luoghi di vita, immagino che una amministrazione che tiene alla salute dei cittadini debba spendersi per prevenire l’inquinamento, informando la popolazione, favorendo con il piano del traffico la mobilità sostenibile, allontanando le industrie e i veicoli inquinanti dall’abitato, favorendo in ogni modo la produzione di energie rinnovabili con interventi strutturali e progetti innovativi che possano fungere da volano anche per l’occupazione giovanile.
Una boccata d’aria fresca! Maria Teresa Padovan
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