L’episodio del maestro di Foligno, tristissimo, mi ha fatto venire in mente, a parti invertite, i “via le scimmie dall’Italia”, “i Bangla puzzano”, “sparare sui gommoni” e altre galanterie simili dei ragazzi delle scuole superiori della provincia, quindi dei nostri figli, qualche anno fa.
Il progetto si chiamava Libertà di parola, e alla lettera i ragazzi mettevano nero sul giallo dei post it i loro pensieri più sinceri, coperti dall’anonimato.
Ieri sera, come allora, mi chiedevo come si potesse arrivare dall’unanime condanna dei genitori delle elementari di Foligno agli uh uh dello stadio, passando per stop invasione e è finita la pacchia.
Se i dati son corretti, un italiano su tre voterebbe lega. Uno su tre è razzista Perché è indubbio che Salvini veicoli messaggi razzisti. 49 cittadini statunitensi salvati in mare non avrebbero di certo trovato ostacolo ad approdare in un qualsiasi porto italiano, lo sappiamo benissimo. Ma veramente allora uno su tre in Italia è razzista?
“Vabbè, io mica son razzista ma Salvini ha ragione” è la risposta che ti danno, come se quello che dice e fa Salvini non fosse anche responsabilità loro, dei loro distinguo superficiali. Leggere VIA LE SCIMMIE DALL’ITALIA, così, in stampatello maiuscolo, inchiostro nero su fondo giallo, e sapere che lo pensa qualcuno che hai davanti e che ha 16 anni, è una pugnalata.
L’arma se l’era portata da casa? Chissà. Nei riguardi della politica interna, il problema di scottante attualità è quello razziale. Anche in questo campo adotteremo le soluzioni necessarie”: così parlò il duce, a Trieste, 80 anni fa. E piazza Unità era piena, piena, piena, piena di gente adorante. 80 anni dopo, tira di nuovo una brutta aria. Andrea Picco
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