Eccolo, il nostro don Abbondio. Il Mai sotto Trieste diventa un sì a Udine, alla faccia del mandato del Consiglio Comunale.
“Se ne può parlare” è l’equivalente della trattativa sulla buonuscita: un posto da qualche parte per lui, a Roma o in Europa, chissà, e la garanzia di uscirne “prescritto” dalla fine dell’isontino, tanto per cambiare.
L’uomo è fatto così: ragiona ad personam, e a chi glielo fa notare regala una battuta. Se ne può parlare, dunque. Un eroe. Ma come?
“Finché ci sarò io” e giù retorica da piazzista, solo per voi e solo per oggi in chilo di coraggio e di orgoglio isontino a metà prezzo.
E intanto la Cisint trattava direttamente con i vertici e lui subiva. Quindi da oggi fuarce friul, per salvare la sua faccia di tolla. Prima i goriziani, ahahaah, babbei…
L’avevo scritto un mese fa: vi dirà che ha fatto tutto il possibile, ma non c’era niente da fare. Puntuale, è arrivata la conferma. Chi offre di più, per lui? Udine? Si va lì. Tanto a lui non interessano i contenitori. L’importante che il contenuto sia una poltrona. Andrea Picco
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