Andrea Picco, consigliere comunale di opposizione a Gorizia e Michele Fappani, consiglieri comunale d’opposizione a San Pier d’Isonzo, sono i promotori di una lettera sottoscritta da oltre quaranta consiglieri comunali di tutta l’ex provincia di Gorizia, con la quale chiedono un incontro al Prefetto di Gorizia, Massimo Marchesiello, che si è opposto all’invito dell’ex parlamentare Serena Pellegrino a Monfalcone, il 21 marzo scorso, come relatrice per un convegno contro le mafie.
Il testo della lettera:
“Ciò che è successo alla cittadina ed ex parlamentare Serena Pellegrino non può essere archiviato come uno spiacevole accadimento nella normale e quotidiana vita democratica italiana. È, a nostro avviso, un incomprensibile precedente, il primo di cui si venga a conoscenza, ma non si può escludere sia il solo”, si legge nella lettera inviata oggi. “Da un’attenta lettura sulla stampa ed i media pare che l’opinione di un Prefetto diventi criterio di scelta e strumento operativo imposto a terzi senza l’esistenza di uno strumento normativo che lo preveda o di un sistema gerarchico entro cui farlo valere: essa traccia nel campo delle libertà un solco non previsto nel nostro ordinamento, classifica del tutto arbitrariamente ciò che si può e ciò che non si può fare, e conseguentemente anche ciò che si può e non si può dire” prosegue la lettera. “Non è assolutamente chiaro dove abbia origine questo equivoco sul ruolo del rappresentante del Governo, che cosa abbia determinato una simile, pericolosa, sbandata nell’assetto di marcia dell’apparato istituzionale dello Stato. Ciò che è invece evidente è la privazione per un cittadino, a causa di un’opinione non gradita, di una libertà sancita dalla Costituzione, ossia quella di esprimere la propria opinione sia essa favorevole o contraria al governo del momento. È una situazione che prima come cittadini e poi come amministratori, che quindi rappresentano altri cittadini, ci sentiamo di condannare con forza, proprio per la pericolosità che un atto del genere comporta. La tutela dei diritti di ogni cittadino deve infatti ispirare il mandato di ognuno di noi, e il Prefetto in primis non può sottrarsi da questo mandato, per Costituzione” conclude la missiva, che, alla fine, chiede un incontro “volto a chiarire i motivi che hanno generato questa assurda situazione istituzionale”.
Firmatari:
Ferruccio Mohorac e Denise Zucco di San Pier d’Isonzo, Silvano Gaggioli, Emanuele Traini, Rosa Tucci, Roberto Collini, Adriana Fasiolo, Marco Rossi, David Peterin, Alessandro Feri e Federico Gabrielcig di Gorizia, Omar Greco, Fabio del Bello, Lucia Giurissa, Annamaria Furfaro, Elisabetta Maccarini e Cristiana Morsolin di Monfalcone, Beniamino Godeas e Francesco Montanari di Romans d’Isonzo, Andrea Alessio, Alvaro Zorzin, Roberto Rossi, Franco Malaroda e Luciano Dreos di San Canzian d’Isonzo, Alessandro Presot, Riccardo Faraone, Paola Francesca Moretto, Emanuela Nogherotto, Michele Rossi, Serena Braida, Matteo Negrari e Serena Francovig di Staranzano, Matteo Polo, Annamaria Gordini e Greta Reverdito di Gradoe Tiziana Vuotto di Fogliano Redipuglia.
Rispondi