A completare il ragionamento di sabato sulla solitudine del sindaco di Gorizia, oggi Il Piccolo pubblica a fagiolo un’intervista a Riccardi, altrettanto solo in giunta regionale.
La sensazione è che Forza Italia sia all’ammazzacaffé, e che non le resti altro che autoalimentarsi con le proprie comparse. Qualche mese fa, per il passaggio di due consiglieri comunali nelle loro fila, ancora un po’ chiamavano Berlusconi.
In realtà il palco è sempre più vuoto e prima che caschi c’è la fuga verso la Lega e Progetto FVG. A vederli, l’impressione è di una tristezza interna che anche i tempi del bunga bunga sono nella sfera dei ricordi, da tirare fuori come si fa nelle cene di classe o dei coscritti.
Forza Italia in terapia, quindi, dovrebbe guidare la città e su su riformare la sanità regionale. Solo che Ziberna, in fuga dallo spettro di Romoli e in pieno complesso di Edopo, non è in grado nemmeno di allacciarsi le scarpe da solo.
Oggi, quindi circa due anni dopo il suo insediamento, dice che “se il problema dei negozi sfitti è una legge nazionale che penalizza i proprietari…” ma come? Ancora brancoli nel buio? Non hai idea nemmeno di quale sia il problema? Ci riempi di parcheggi per che motivo? Perché così possiamo ammirare le serrande abbassate? Capite che non ha nessun progetto se non quello di tirare a campare?
Succube di Fedriga Roberti e Saro, non gli resta altro che negoziare la fuga: adelante Pedro, si puedes. Solo che la folla non c’è più, non c’è mai stata, nonostante i proclami del mestierante. Il mestiere del clown è logorante, specie se non fai più ridere e inizi a far piangere.
Fai sempre più fatica a truccarti, la mattina, la maschera non basta più quando inizi a chiederti chi me lo fa fare. È l’inizio della fine. Resta il lettino dello psicanalista, o una poltrona da qualche altra parte. Andrea Picco
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