Il decreto sicurezza di Salvini comporta che i soldi dati per ciascun migrante diminuiscano, il che significa che essi difficilmente potranno essere collocati in piccoli numeri negli appartamenti, il che significa che molti italiani che affittavano le loro case ad enti seri come ICS o Caritas non avranno più i soldi, il che significa che gli enti senza soldi licenzieranno operatori italiani (insegnanti, psicologi, operatori dell’assistenza) in numero calcolato di 500 unità, il che significa che i migranti verranno chiusi nei CAS e nei Cara, per la cui gestione sono attualmente indagate 42 persone, tra le quali un ex prefetto.
Conclusione: i grandi centri di concentrazione di migranti non funzionano e attirano più facilmente cooperative poco serie. L’accoglienza diffusa o SPRAR integra meglio, offre lavoro agli italiani e sicurezza alle comunità locali. Ma Salvini vuole esattamente l’opposto. I migranti devono stare male, per strada o chiusi, così delinquono e lui può additarli all’odio popolare.
Il giro di vite su migranti, la caccia alle streghe contro donne e gay, le libere pistole e le tempeste emotive distraggono gli italiani dalla triste realtà quotidiana di un paese che non cambia. Anna Di Gianantonio
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