Bisogna premettere che tutti amiamo la nostra città, dove abbiamo frequentato le scuole, abbiamo trovato amici, famiglia, casa. Quindi vedere che la città si sta spopolando non fa affatto piacere, anche perchè da Gorizia se ne vanno figli e nipoti.
E’ vero che la città si inserisce in un trend nazionale: il totale disinteresse del governo a creare lavoro, ad abbassare il costo dei servizi, a incentivare l’occupazione femminile fa sì che le donne non facciano figli in tutta Italia. Nel paese prevale la sfiducia nel futuro, l’incertezza, la precarietà. Chi si imbarca a mettere al mondo qualcuno?
Dunque tutto a posto? No, ci sono anche enormi responsabilità locali. Il sindaco non può dire che invertirà una tendenza, perchè sono anni che la città si spopola senza che nessuno aggredisca il problema. Lo abbiamo ripetuto mille volte.
Che idea c’è della città? Farne un circuito automobilistico dove la macchine invadono ogni spazio o puntare sulla bicicletta e sulle zone pedonali, magari potenziando i mezzi urbani? Incentivare la presenza degli studenti universitari, con mense e locali aperti fino a tardi, oppure creare la Beverly Hills dell’anziano?
Fare di Gorizia la città che, dopo due sanguinosi conflitti, si apre al rispetto, alla convivenza, all’incremento della conoscenza delle lingue, prima di tutto lo sloveno, o la città che celebra la Decima Mas e occhieggia al nazionalismo? Città che è contenta che vengano “cittadini da fuori” o città che sollecita il cambiamento per l’assegnazione delle case popolari, così gli stranieri incontrano più difficoltà a inserirsi?
Quando si vede che si vuole rendere la piazza Vittoria transitabile alle automobili, tra l’altro andando in direzione opposta a quello che un sondaggio fatto in città ha certificato, cadono veramente le braccia. Raccolta di firme, petizioni, appelli non servono a nulla, e quando la città sarà ridotta ad un villaggio diranno – come hanno fatto per anni – che la colpa è della globalizzazione e del destino cinico e baro.
Qui c’è un’unica alternativa: staccare la spina a chi governa da 70 anni e dare una nuova amministrazione alla città in grado di imprimere una svolta e farlo subito, prima di andare definitivamente a sbattere. Anna Di Gianantonio
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