Obbedire innanzitutto. Salvini chiama, Fedriga risponde e partecipa, ufficialmente con tanto di patrocinio regionale al Congresso di Verona. Ergo nel capoluogo veneto ci andrà con i nostri soldini.
A RAP-PRE-SEN-TAR-CI.
Perchè è necessario tutelare la famiglia e soprattutto i bambini, che sono la parte più debole, afferma il “nostro” Massimiliano.
Ma quale famiglia? Quella composta da padre, madre e una pletora di figli? Quali bambini? Quelli nati rigorosamente sul suolo italico, figli di uomini e donne di razza italica?
Il nostro governatore proprio non comprende l’aggressione contro questo congresso, quando si parla semplicemente di diritti delle mamme e dei bambini… E delle pufbacche, no?
A scorrere l’elenco dei relatori, sembra proprio si tratti di persone per bene e dalle tesi pacatissime… vediamo un po’…
Dimitri Smirnov, arciprete ortodosso che ha definito assassine e cannibali le donne che decidono di abortire.
Fedriga, lei come considera la legge 194?
Lucy Akello, parlamentare ugandese, ricordata per aver sostenuto che l’omosessualità andrebbe perseguita con la pena di morte, tesi poi smentita dalla stessa che ha dichiarato di essere contro la pena di morte (e dell’omosessualità?)…
Fedriga, cosa pensa lei degli omosessuali? A parte che in piazza Unità proprio non ci possono stare, perchè troppi colori stonano con il mobilio?
Igor Dodon, presidente della Moldavia, che dopo la sua elezione ha dichiarato di non essere il presidente dei gay.
Alexey Komov, ambasciatore russo del World Family congress presso l’Onu, che ha definito ridicolo parlare di omofobia che sarebbe semplice avversione verso certi stili di vita tipici dei gay.
Brian brown, presidente dell’International organization for the family, contrario alle unioni gay, che ha dichiarato che le pulsioni omosessuali si possono guarire.
Katalin Novak, ministra della Famiglia ungherese, che ha dichiarato che in Ungheria non vogliono migranti, ma più bambini ungheresi e europei cristiani e a tal fine ha varato una legge che esenta dal pagamento dell’imposta sul reddito le donne con almeno quattro figli.
Insomma, da qualsiasi punto lo si guardi, questo congresso tutto è fuorché pro qualcuno… Perchè voler affermare e difendere i diritti delle mamme, delle famiglie tradizionali, dei bambini non significa dover attaccare i diritti dei gay, delle donne e degli uomini che non intendono formarsi una famiglia, dei bambini non italiani.
Oltre a discutere questioni che mi fanno rabbrividire, sarebbe auspicabile riflettere sul fatto che quando c’è bisogno di gridare contro qualcuno (si veda l’esempio migranti), è perchè si vuole nascondere il nulla che si è fatto per tutelare chi a parole ci sta molto a cuore: cosa si fa oggi per le famiglie tradizionali e per i figli? Quali aiuti alle donne che lavorano e sono anche mamme?
La risposta è zero tondo e quelli che vanno a questo congresso lo sanno perfettamente, per questo usano la tecnica del BABAU. Eleonora Sartori
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