È sempre molto interessante, nelle occasioni ufficiali, osservare chi c’è e chi non c’è. Oggi, per esempio, all’inaugurazione della casa di riposo Culot, chi c’era? Noi dell’opposizione eravamo lì perché c’era Riccardi, lo smantellatore della sanità goriziana con il tacito assenso del sindaco, a cui abbiamo consegnato un documento di protesta per ciò che sta succedendo alla nostra sanità. E, nell’attesa, ho buttato l’occhio tra chi c’era, ma in rilievo emergeva soprattutto chi non c’era.
Perché, al netto dei liberamente obbligati, non c’era nessuno. Forza Italia era quasi al completo, sindaco, assessori due su tre, e consiglieri al netto di deputato e capogruppo. Lega assente (la Bernobich era tra i liberamente obbligati) progetto FVG assente, fratelli d’Italia assenti (Cosma, vedi Bernobich, doveva esserci e se n’è andato quasi subito per “manifesta slovenità”: già sul coro sloveno ha iniziato ad agitarsi, alle parole della moglie di Spacapan – italiani e sloveni siamo fratelli, figli della stessa madre – è sparito).
La sensazione forte e chiara di una maggioranza che non c’è più, tutti scesi approfittando delle ceneri dal carro di carnevale messo in piedi due anni fa. Il Sindaco era quindi solo. Politicamente solo, come analogamente spesso sono nella vita i nostri anziani. Così solo che non gli è rimasto che vestirne i panni per il solito scontato siparietto: per deformazione professionale si è fiondato sulla prima poltrona libera, fingendo di essere disturbato nel sonno dai visitatori un po’ chiassosi.
Anche lì, hanno riso solo quelli a comando. Gli altri purtroppo non hanno notato apprezzabili differenze tra il finto sonno e il modo in cui da quasi due anni amministra la città. Andrea Picco
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