A leggere certe lettere pubblicate sul Piccolo viene da ridere, quando poi si riferiscono alla complessa storia di questi territori viene proprio un colpo.
Proprio ieri, tale è stato lo sgomento che inavvertitamente ho spanto il caffè che stavo bevendo e meno male se no mi sarebbe andato per traverso.
Un signore, Giovanni Guarini, accusa Anna Di Gianantonio si scarsa conoscenza storica. Già qui uno potrebbe fermarsi ma siccome sono coraggiosa e di corbellerie ne leggo tante tutti i giorni sono andata avanti.
Questo signore, forse ispirato a San Giuseppe e alla festa del papà, poche righe più sotto tira in ballo il defunto padre della sopra citata Di Gianantonio (“persona intellettualmente molto preparata”) che, a suo dire, mai avrebbe assunto simili posizioni ideologiche.
E quindi?
Questi sono mezzucci, espedienti gretti e meschini utilizzati nel tentativo di ferire in assenza di argomentazioni più sostanziose. Lasciamo i padri, i morti dove stanno e, se dobbiamo attaccare i vivi, facciamolo con sobrietà ed eleganza. Eleonora Sartori
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