Correva l’anno 1959 e se venivi ammazzata c’era il movente dell’onore.
Corre l’anno 2019 e se ti ammazzano c’è l’attenuante della tempesta emotiva.
In sessant’anni è stato fatto tanto per arrivare a una reale emancipazione femminile… Le donne entrano nell’esercito, vanno sulla luna, dirigono aziende, ma non abbastanza evidentemente.
Non nella considerazione che gli uomini hanno delle donne, ma nemmeno nella considerazione che le donne hanno delle altre donne.
Sì, perchè il nodo dolente è proprio questo: nemmeno noi spesso riusciamo a non cadere nella tentazione di definire l’altra come “la moglie di”, l’”amante di”, la “compagna di”… come se fosse l’uomo ad attribuire un significato alla donna che gli sta vicino.
A parole ci definiamo tutte libere e indipendenti, ma nella pratica? Io vedo ancora tanta, tantissima voglia di compiacere il maschio e lo vedo molto anche nei ruoli di potere.
Non so se sia mera sopravvivenza, e non voglio giudicare una situazione in cui mai mi sono trovata, ma non posso non chiedermi il perchè, quando una donna si afferma in un ruolo storicamente maschile, invece di dare la sua impronta, si limiti a perpetrare becere logiche maschiocentriche.
Il femminismo, piaccia o meno la parola, è un atto che ogni persona dovrebbe praticare quotidianamente perchè quando si affaccia l’ipotesi della piazza, siamo già leggermente in ritardo. Eleonora Sartori
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