Le cose stanno così. Un sindaco legge un volantino dell’opposizione unita che ne critica l’operato e invece di ignorarlo, appallottolare la carta e gettarla nell’apposito cestino o riderne con gli amici, digita compulsivamente sul cellulare e lancia i suoi anatemi da pressione a 220, tracimando come al solito, accusando la sinistra che non governa da 70 anni la città di tutte le nefandezze che la destra ha compiuto a Gorizia.
Non voglio entrare nei “successi” della giunta Ziberna, mi limito a dire che se il sindaco ha questo aplomb istituzionale, siamo già fortunati se non scoppia una guerra con i nostri vicini di casa.
Il primo cittadino offende l’opposizione tutta, non tollera di non piacere a metà dei suoi concittadini, giudica le diverse idee lesiva della sua Maestà, ma fa qualcosa di ancora più grave: chiama in causa il consigliere Andrea Picco, additandolo al pubblico ludibrio, quando Picco fa il suo lavoro che è quello di opporsi, o meglio, di cercare di smuovere la pachidermica giunta.
Non si fa così, gentile sindaco, già il comportarsi in questo modo svela che non si conoscono i fondamentali della democrazia, del rispetto dei diritti dell’opposizione e neppure quelli della buona educazione.
Concludere poi la sua intemerata urlando per ben quattro volte “non perdono l’occasione per sputtanare la città” indica il fatto che lei vive una situazione di profondo disagio.
Si faccia aiutare, mi creda. Non agisca mai di sabato, quando tutti sono in giro, aspetti il lunedì e chieda conforto a qualcuno che le impedisca di fare queste continue figuracce. Anna Di Gianantonio
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