Ne “Il mondo di ieri” Stefan Zweig racconta l’avvento in Germania di Hitler. Certe tattiche resistono ancora oggi, fatte le debite proporzioni. Hitler” la buttava lì”. Diceva che i libri di Zweig erano pessimi e i suoi zelanti seguaci, per compiacerlo, li bruciavano. Preso atto del successo popolare, Hitler emanava poi la legge contro la libertà di stampa.
A Trieste, visto che l’impedimento per gli atleti africani a correre alla maratona (con la motivazione che i manager li sfruttano) era stato accolto da un coro di proteste, anche nazionali, le autorità hanno fatto un passo indietro.
Salvini prima ha detto che l’antifascismo è superato, ma poi, vedendo che le piazze si riempivano, ha concesso che esso è alla base della democrazia.
Dunque l’insegnamento è chiaro; ad ogni sparata di questo governo locale e nazionale bisogna sommergerlo da un coro di emoticon che piangono, diavoli con forconi, faccine ingrugnate.
Vedrete che questi, che non hanno nessuna idea tranne mostrare i muscoli e tenersi la sedia, cambieranno subito verso. Per loro è fondamentale il like.
Mi permetto di suggerire un mailbombing sui siti di coloro che disprezzano la volontà dei cittadini che raccolgono firme contro le industrie insalubri e il piano acustico e non permettono la discussione in consiglio comunale.
Quando qualcuno in una bella piazza di Madrid, città che come sappiamo è gemella di Gorizia, sorseggerà la sua sangria compulsando il cellulare, almeno vedrà un faccetta verde che vomita e lo leggerà come un segnale. Anna Di Gianantonio
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