Dunque il capitano vorrebbe che i prefetti si sostituissero ai sindaci nel delimitare le zone in cui poveri, barboni, senza tetto, stranieri non possono sostare, perchè turberebbero il bel volto dei centri storici italiani.
La povertà non viene eliminata, come dice il governo del cambiamento, ma solo nascosta, perchè gli italiani non ne siano turbati e non inizino a pensare che di cambiamenti reali ce ne sono davvero pochi.
Ma mentre i sindaci sono eletti, i prefetti sono nominati dal Ministero dell’Interno, dunque devono rispondere a Salvini che manovra il decreto sicurezza come una ramazza che nasconde la polvere sotto il tappeto.
Riuscirà nel suo intento? Intanto la sua sparata ottiene qualche risultato. Lo fa percepire, agli amanti del genere, come l’uomo forte che affronta di petto i problemi e poi allude a quando, nel ventennio la cui fine ogni democratico si accinge a festeggiare, il podestà aveva tutti i poteri e applicava con zelo gli ordini del duce.
Camicie nere, giubbotti della polizia, frasario rude da vero macho richiamano altri uomini della provvidenza, che non hanno avuto però molta fortuna.
Ma intanto basta arrivare alle elezioni europee facendo sentire il tintinnio degli speroni. Anna Di Gianantonio
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