Si potrebbe anche perdonare la non conoscenza, nessun uomo può sapere tutto, nemmeno se si tratta di un Ministro, quello che urta è l’utilizzo propagandistico di una non notizia.
Salvini fa propaganda parlando di «Telefono Rosso» per le violenze sulle donne, peccato che il 1522 esista già dal 2006 – e tratta la violenza femminile dal 2009, anno dell’entrata in vigore della norma sugli atti persecutori – e fa riferimento non a un ente privato, ma al ministero delle Pari Opportunità.
Come si legge nella homepage del portale «Il numero, gratuito è attivo 24 h su 24, accoglie con operatrici specializzate le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking. Per avere aiuto o anche solo un consiglio chiama il 1522». La telefonata è, ovviamente, gratuita sia da fisso che da mobile e c’è anche l’opportunità di entrare in contatto con le operatrici attraverso una chat.
Per avere notizie della genesi di questo numero in soccorso delle donne vittime di violenze e stalking, basta collegarsi al sito ufficiale del dipartimento per le pari opportunità di Palazzo Chigi. Nella pagina relativa al servizio del numero 1522 si legge: «al 2006 il Dipartimento per le pari opportunità ha sviluppato, mediante l’attivazione del numero di pubblica utilità 1522, un’ampia azione di sistema per l’emersione e il contrasto del fenomeno della violenza intra ed extra familiare a danno delle donne. Nel 2009, con l’entrata in vigore della L.38/2009 in tema di atti persecutori, il Numero ha iniziato un’azione di sostegno anche nei confronti delle vittime di stalking. Il servizio rappresenta lo snodo operativo delle attività di contrasto alla violenza di genere e stalking ponendosi alla base della metodologia del lavoro “di rete”, assume il ruolo di strumento tecnico operativo di supporto alle azioni realizzate dalle reti antiviolenza locali, chiamate a contrastare il fenomeno della violenza di genere, garantendone, al contempo, i necessari raccordi tra le Amministrazioni Centrali competenti nel campo giudiziario, sociale, sanitario, della sicurezza e dell’ordine».
Resta aperta la domanda: c’è più bisogno di fosforo o di onestà intellettuale? Eleonora Sartori
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