Sabato e domenica, quando ci si potrebbe rilassare negli ozi amicali e famigliari, è meglio invece non abbassare la guardia, perchè sono i giorni in cui esterna il primo cittadino.
La settimana scorsa, per un volantino distribuito dall’opposizione, ha ripetuto per ben tre volte “sputtanano la città” utilizzando un linguaggio poco consono al ruolo. Ovviamente il post è seguito da molti “bravo, bene”, da bambine e cani semoventi che agitano pollici enormi, cuori che pulsano, frecce che indicano il top e dai soliti insulti verso la sinistra vergognosa, mentecatta, col rolex, che se li deve prendere a casa sua e che deve ricorrere alle cure di psicoanalisti rigorosamente lacaniani (NO a freudiani e junghiani che non offrono eguali garanzie).
La settimana successiva ecco l’invettiva contro il manifesto di ANPI di Roma di cui si deve anche scusare quella goriziana perchè alluderebbe ad una foiba. Si scopre invece che
1) il manifesto non è di ANPI, nè romana, nè nazionale, nè goriziana, ma di altro gruppo antifascista che nulla c’entra con l’organizzazione
2) che è la copia di un vecchio manifesto del 1973 fatto per celebrare il 25 aprile a cura del Partito Socialista Italiano e non rappresenta alcuna foiba ma un’onda rossa che sconfigge il fascismo, come sottolineato dallo stesso figlio di Bettino Craxi.
Anche qui l’esternazione, non preceduta da un momento di riflessione, nè da un conto da 1 a 10, viene accolta dai soliti supporter scatenati e indignati.
Potremmo ridere ma invece siamo inquieti. Cosa succede nel fine settimana che turba tanto il sindaco? E se sanno che questo è per lui un momento critico, perchè gli amici non fanno a turno per fargli compagnia e per distrarlo da questi scoppi di rabbia che non fanno bene di sicuro? Anna Di Gianantonio
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