Mi riferisco alla seduta del Consiglio Comunale di ieri, 7 maggio 2019, una data che i goriziani intellettualmente onesti ricorderanno a lungo.
Una seduta molto più partecipata del solito, condizione che innervosisce perchè esporsi su questioni serie di fronte a coloro i quali ti hanno votato ti mette inevitabilmente con le spalle al muro.
Lo sapevano i membri di maggioranza che hanno tentato il tutto per tutto per salvarsi la faccia… purtroppo per loro, però, hanno inanellato una serie di errori che nemmeno Pierino sarebbe riuscito a fare.
Il nocciolo della questione: su industrie insalubri e piano di zonizzazione acustica, oggetto di due petizioni popolari firmate da più di 3 mila persone, far discutere il consiglio comunale, l’organo più adeguato visto che è composto da consiglieri eletti dai cittadini, cosa che una delibera di giunta a orologeria voleva impedire.
Dopo aver discusso sulla Sdag e aver parlato confusamente di imprese artigiane e mosaici (ma tanto, che servisse per perdere tempo lo sapevamo tutti e anche chi non lo sapeva lo ha definitivamente capito dopo che addirittura il consigliere Altinier ha proferito verbo… Cosa mai successa prima!), Collini chiede una mozione d’ordine, forse spiazzando la maggioranza che pensava di averla scampata.
La mozione d’ordine non passa: a esprimere il voto negativo è uno Stasi che butta lì un “potremmo fare un consiglio ad hoc” in modo molto poco convinto…
Per chi non lo sapesse non era quello un momento possibile per rigettare o accogliere la sua poco convinta proposta, semplicemente perchè il regolamento prevede che per le mozioni d’ordine si debba esprimere un voto favorevole e uno contrario e che nessuno possa aggiungere alcunché… “Favorevole”, “Contrario” e STOP.
Lo specifico perchè oggi si è parlato di una fantomatica proposta fatta dalla maggioranza su un consiglio comunale ad hoc che la minoranza avrebbe declinato. Falso! Perchè lo stesso sindaco non ha proposto una opzione del genere? Lui sì che avrebbe potuto.
Mozione d’ordine dunque bocciata… Scatta l’applauso ironico e si interrompe la seduta (applauso ironico, non gesti inconsulti, aggressivi o violenti… In sala c’erano agenti di polizia municipale che avrebbero potuto in qualsiasi momento far allontanare le persone, addirittura prendere le generalità, cosa che ovviamente non è accaduta).
Break, pausa spagnòl come qualcuno ha ironicamente detto, la maggioranza si riunisce per capire come muoversi e… NON RIENTRA.
Fa cadere il numero legale per il semplice fatto che sa che l’opposizione avrebbe ritirato tutte le mozioni che c’erano prima dei punti che riguardano le petizioni popolari, ma soprattutto perchè sa di non avere i numeri… In sostanza tra astenuti e contrari è molto probabile che ci sarebbe stata la disfatta di Caporetto.
Scena penosa: tutti gli assessori a parte De Sarno e tutti i consiglieri di maggioranza a parte Ferrari, Tomasella e Zorzenon desaparecidi.
Il Sindaco non torna in aula, il primo cittadino che dovrebbe rappresentare tutti non torna, abbandona la nave. Alla fine, a seduta chiusa, torna invece un brillante Oreti che sbeffeggia il pubblico in sala e uno Zotti con l’aria di chi sa di averla fatta grossa.
L’uomo del popolo tenta di metterci una toppa e propone al pubblico furente di invitare il Sindaco, come se non fosse il primo cittadino ma un ospite, a Sant’Andrea…
Come xè disi… pezo el tacón del buso. Eleonora Sartori
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