Il day after di Sindaco, giunta e maggioranza, dopo la figuraccia della fuga dal consiglio comunale, è se possibile peggiore. Costretto a smentire le immagini dello streaming e dei numerosi video fatti in diretta, da figlio politico di cotanto padre sceglie la versione di Ruby nipote di Mubarak, a cui sono liberi di credere tutti coloro che appunto credono che Ruby sia nipote di Mubarak.
Quindi si gioca quel minimo di credibilità che si concede a chiunque, perché tutti i presenti sanno come si sono svolti i fatti, e dà ai cittadini la conferma che quelle mozioni lui non le voleva discutere, si fottano i firmatari e la democrazia.
In un video è costretto a leggere la versione ufficiale da dare in pasto ai social e alla stampa, in cui batte il record di balle al minuto detenuto dall’altro fenomeno social di maggioranza, al quale affida il rinforzino di un video analogo.
Impacchetta tutto e invia al Piccolo, che riceve e pubblica, senza commento non sia mai. Ci sono le immagini, uno magari potrebbe anche dire che la situazione era tranquillissima e che né la polizia municipale né tanto meno la DIGOS, nessuno è intervenuto durante tutta la durata del consiglio, perché non c’era nessun motivo di farlo.
Al seguito, lo scodazzo di leccapiedi a confermare la versione farlocca. Ora, non è più importante a chi credano i goriziani. Perché sono liberi di credere alle bugie, che hanno le gambe corte e l’asma a comando. E possono anche continuare a sostenere che abbiamo la migliore amministrazione possibile.
Ormai non è più una questione di realtà, si passa al metafisico. È una questione di fede… E di fronte alla fede anche Rudy, non solo Ruby, è nipote di Mubarak. Andrea Picco
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