Uno dei mali che affliggono la popolazione giovanile è la mancanza di consapevolezza che persone più autorevoli e intelligenti di noi si sono posti gli stessi nostri problemi esistenziali e hanno individuato una strada per affrontarli.
Altri esseri umani come noi si sono trovati in situazioni più tragiche delle nostre e si sono organizzati per uscirne al meglio.
Molti pensatori hanno pagato con la vita le loro idee, ma non le hanno rinnegate neanche sul rogo, altri hanno cercato di piegarsi al potere costituito, ma sono stati ugualmente perseguitati, altri ancora sono diventati portavoce dei potenti.
Insomma senza lo studio della filosofia e della storia la nostra vita è priva di bussole, di esempi, di possibili soluzioni, di indicazioni per dirci dove oggi ci collochiamo. Senza il passato saremmo zombie che cercano disperatamente le loro radici.
Per questo l’appello degli intellettuali, apparso oggi con le firme raccolte su Repubblica, a non diminuire il numero di ore di storia nelle scuole, a non eliminare il tema storico dalla matura, è sacrosanto.
Molte angosce del mondo dipendono dalla mancanza di sapere e non possono essere curate con psicofarmaci, ma con libri, magari discussi insieme. In tutte le scuole dovrebbe essere insegnata la filosofia, non solo nei licei.
E’ ora di dire che il male di vivere si allevia imparando di continuo e che la nostra ignoranza non riguarda solo noi stessi, ma impoverisce l’intera società.
Questo messaggio è arrivato anche ieri, quando si è presentato, a cura di tanti partiti e associazioni culturali, il libro di Bruno Maran sulla tragica occupazione italiana dei Balcani.
Saperne di più del nostro passato, discutere, avere consigli bibliografici, entrare in una rete dove si può imparare è una richiesta sempre più pressante e ci attrezzeremo per essere all’altezza della sfida. Anna Di Gianantonio
Condivido in pieno. Grazie.