Diffondiamo l’invito a prendere parte al prossimo incontro FabriQa23 previsto per Sabato 22 Giugno alle 15:00 al Centro Balducci di Zugliano (Udine) e a prendere visione del Blog FabriQa23 per leggere i primi contributi e rimanere aggiornati sui diversi appuntamenti previsti.
“FabriQa23” è un gruppo nato in modo spontaneo e autonomo a partire dal bisogno e dal desiderio di alcuni operatori della salute mentale di dare vita a degli incontri nei quali affrontare tematiche diverse partendo dall’analisi dei Servizi, passando attraverso il confronto sui diritti umani e i bisogni dei differenti territori, fino ad arrivare a costruire risposte aderenti alla realtà sociale moderna.
L’idea è quella di fare un’analisi attraverso il confronto assembleare e l’esercizio alla programmazione partecipata e alla democratizzazione dei processi decisionali, coinvolgendo figure professionali diverse, anche esterne ai Servizi Sanitari, col fine di ottenere un dialogo plurale e non tecnicistico.
Dal primo incontro, avvenuto al Centro Balducci a Zugliano il 23 Marzo 2019, è emerso come le condizioni di vita e di lavoro, in quanto cittadini e operatori della salute mentale, vengano percepite e descritte con parole quali preoccupazione, rabbia, indignazione, vergogna, affaticamento.
La salute (mentale) è un diritto a rischio, così come tutti i diritti non alimentati da pratiche di realtà, per questo abbiamo sentito la necessità di nominare il dissenso anche “dall’interno” delle nostre stesse pratiche, in quanto risentono dello stesso clima avvelenato che denunciamo.
Il bisogno di “democratizzazione dei processi e di azioni politiche trasformative” richiede un confronto partendo proprio dalle nostre quotidianità, dialogando apertamente sui NOSTRI tecnicismi e localismi, verticismi e gerarchie, familismi, formalismi, su un certo nostro strano amore per l’ordine e la disciplina, sulle avarizie evidenti nelle distribuzioni di saperi e poteri, sulle nostre abitudini agli autoinganni verbali.
Appare necessario un confronto non solo sulle pratiche di base, che richiedono attenzione continua su vari livelli, ma anche sulle parole forti come accoglienza, integrazione, complessità, progettazione, valutazione proprio perché spesso assumono significati diversi rispetto a quelli dichiarati, anche in funzione dei diversi luoghi di lavoro in cui vengono pronunciate.
Quello che proponiamo è un doppio binario di lavoro uno strettamente legato all’analisi delle pratiche istituzionali con le quali quotidianamente ci confrontiamo, e l’altro di tipo culturale cioè rivolto a sostenere tutte quelle iniziative sui territori e nelle comunità, fondate sul rispetto dei diritti di ogni uomo e di ogni donna e volte alla discussione critica del modello culturale dominante.
La scelta di incontrarsi a Zugliano nasce dall’idea di incrociare realtà già esistenti e attive sul territorio come ad esempio l’esperienza del Centro Balducci che ormai da anni è impegnato su più fronti del sociale.
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