Come riportato dai quotidiani, l’altro ieri (giovedì) il sindaco di Palmanova e almeno 23 amministratori dei Comuni della Bassa Friulana, sono stati ricevuti dal Presidente della Giunta Regionale Fedriga, dall’Assessore Riccardi e dai capigruppo del Consiglio Regionale.
All’incontro, richiesto dai sindaci per parlare delle scelte sulla Sanità e presieduto dal presidente del Consiglio Zanin, sono stati invitati a partecipare e a intervenire anche gli amministratori della zona di Latisana, “concorrente” di Palmanova sulla questione del punto nascita.
In questo modo, quello che doveva essere un momento di confronto su quella che i rappresentanti dei cittadini del palmarino ritengono essere un’ingiustificata penalizzazione, si è trasformata in quell’audizione ufficiale delle parti, a più riprese richiesta dall’aula consigliare regionale e mai “concessa”.
E così le ragioni espresse a nome di tutti dal sindaco Martines in un ampio e documentato intervento sono state indebolite dall’ampio spazio concesso ai sindaci di Latisana e Lignano che hanno sviato l’argomento consentendo sostanzialmente a Riccardi e Fedriga di non dare alcuna risposta concreta e di trincerarsi dietro al più solenne dei “tiremo innanz”.
In estrema sintesi, tra le altre argomentazioni, il primo cittadino di Palmanova ha sottolineato l’incongruità della scelta di riaprire il punto nascita di Latisana – la cui chiusura era stata motivatamente decisa ai tempi della Giunta Tondo-Riccardi (sì, proprio lui!) e successivamente sospeso ma non ufficialmente chiuso dalla Giunta Serracchiani – e di cancellare quello di Palmanova. Quest’ultimo, riconosciuto eccellente dal personale medico e dagli utenti di tutta la regione, dati alla mano, in passato vantava il doppio di parti rispetto all’altro, molto al di sotto dei “numeri” previsti dalle leggi vigenti.
In secondo luogo Martines ha sottolineato il metodo ben poco democratico dell’azione: una decisione così importante per la sanità regionale viene presa inserendo all’ultimo momento con un emendamento a una legge “omnibus” aggiunto all’insaputa dei capigruppo dell’aula consigliare.
Si è trattato di un espediente, afferma sempre il sindaco di Palmanova, per evitare di approvare quella che ovviamente avrebbe dovuto essere una delibera giuntale impugnabile presso le sedi giudiziarie a ciò deputate.
A tutte le ampie, documentate ragioni, l’unica risposta di Fedriga e Riccardi, condita da alzamenti di occhi al cielo, risatine arroganti, e addirittura (da parte di un capogruppo di maggioranza) accuse ai sindaci presenti, definiti sprezzantemente “capipopolo”, è stata di fatto che si fa così per l’unica “ottima” ragione che così si è deciso. Punto e basta.
Nonostante le ovvie proclamazioni di “buona fede”, la decisione della Destra regionale – sempre più Destra anche nei metodi da “io sono io e tu sei ….. – appare niente di più che la realizzazione di qualche incauta promessa elettorale. Insomma, una credibilità svanita nel nulla, “per un pugno di voti”. Andrea Bellavite
Rispondi