Uno straordinario De Niro in Taxi driver interpretava il delirio paranoico di un reduce del Vietnam che non era tornato proprio a bolla da quell’esperienza. Mi è venuto in mente questo stamattina, leggendo il piccolo: Ceretta / De Niro, con cresta da indiano metropolitano, che dice allo specchio: stai parlando con me? scarrellando la sua 7 e 65. Steeward armati vicino alle scuole, questa l’ultima follia di una giunta di insicuri ontologici.
Ora, avendo due figlie a scuola, per la loro incolumità tutto vorrei meno che incontrassero tutte le mattine personaggi armati prima e dopo essere state in classe. E poi, armati di cosa? Già un giorno ogni tre c’è qualcuno delle forze dell’ordine che usa la pistola contro se stesso o un proprio caro, e questi l’arma ce l’hanno per lavoro.
Manca solo che la diamo a chissachì per trovare una canna in uno zaino. E poi, con la pistola, cosa fa? Gli spara sulla bronza per spegnerla? Dai, siamo seri.
La città non ha bisogno degli sceriffi della lega, non c’è nessun pericolo, nessuno, e se Ziberna va dietro a ‘sto delirio per sistemarsi da qualche parte fa pena.
A meno che non voglia tenere fede al famoso cartello Gorizia frazione di Kabul, una delle sue gag più riuscite, militarizzando la città. Poi partirà un colpo, e tutti a dire che è stata una disgrazia. Per piacere, fermiamo questa ridicola esibizione da far west, prima che sia troppo tardi. Andrea Picco
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