L’esternazione del sindaco di Monfalcone Cisint, che lede l’autonomia dell’insegnamento nella scuola, intimidendo coloro che dissentono dalla sua linea politica e da quella del capitano, ha scatenato un putiferio di reazioni negative che hanno coinvolto tutti i sindacati, molte forze politiche, tanti parlamentari che hanno proposto interrogazioni in Parlamento, tante riviste dedicate alla scuola, cittadini, giornalisti, telegiornali, operatori della scuola, studenti.
Insomma un enorme movimento di opinione che ha messo sotto accusa la sindaco per l’ennesima sparata anticostituzionale. Non mi dilungo perché sono convinta che tutti sappiano quello che è successo a Monfalcone e che la reazione è stata talmente forte che la prima cittadina sarà sicuramente costretta a fare non uno, ma due passi indietro per evitare reprimende dal ministro.
Comunque in un contesto di questo genere, con l’opinione pubblica in gran parte contraria, non appartenendo alla Lega, il nostro sindaco avrebbe potuto benissimo astenersi da qualsiasi commento, godendosi in silenzio la fama di essere persona più lungimirante e liberale. Poteva ma, ovviamente, non lo ha fatto.
Oggi sostiene Cisint dicendo che anche nelle scuole di Gorizia ci sono resistenze a parlare del Giorno del Ricordo e delle foibe, argomenti non trattati o snobbati dagli insegnanti. Quello che dice il sindaco non è vero. Gli insegnanti non solo parlano di foibe ed esodo, ma addirittura nelle uscite scolastiche è ormai costume far visitare la Risiera di San Sabba insieme alla foiba di Basovizza e al campo profughi di Padriciano con guide locali.
Quest anno è stato il Prefetto a promuovere un comitato unitario formato da diverse associazioni e rappresentanti delle scuole che organizzasse sia la Giornata della Memoria sia quella del Ricordo cui hanno partecipato molti studenti. Dunque di quali resistenze stiamo parlando? Ci sarà qualcuno che dissente o contesta, ma la realtà maggioritaria della scuola goriziana è quella del pluralismo, della discussione, del rispetto delle diverse posizioni politiche.
Invece di compiacersi di questo, sente l’esigenza di accostarsi ai seminatori di conflitti. Per quanto riguarda la diffusione delle fake news lo invito a guardare non certo nel campo avversario, ma proprio molto, ma molto, vicino a lui. Anna Di Gianantonio
… e pensare che la libertà d’insegnamento venne istituita dal filosofo fascista Giovanni Gentile, ministro mussoliniano dell’istruzione, che fece l’unica vera riforma della scuola in Italia……..