Il caso è chiuso, dice Rudy, e il piccolo si adegua. Oggi giustamente celebra Cecilia Seghizzi, una pagina, poi l’immancabile articolo su Gusti di frontiera, poi per non parlare di Altinier piazza due pubblicità a mezza pagina, sia mai che gli scappino due righe su una vicenda che ha fatto conoscere le nefandezze goriziane fin in terra santa.
Caso chiuso un fico secco: il mite Altinier, che, è vero, è un bonaccione, non si è capito se sia ancora nella Lega o meno, ad esempio. Non si è capito nemmeno a che titolo possa chiudere il caso derubricandolo a ragazzata, un Sindaco che autorizza a ricevere con tanto di fascia tricolore la Decima Mas
all’interno del Comune di una città medaglia d’oro alla Resistenza. Che durante uno di questi “ricevimenti”, l’anno prima, autorizza a cantare l’inno della suddetta ai nostalgici consiglieri comunali presenti. Un Sindaco che poi è pronto a dire che la comunità ebraica è stata fondamentale nella storia di Gorizia, ovviamente, dimenticandosi che la decima flottiglia era al servizio di chi li ha fatti sparire in una notte, gli ebrei goriziani.
Ma se la storia la insegna la Lega nazionale, è quasi ovvio che poi l’Altinier di turno si definisca antisemita. Nessuno dei media locali ha fatto notare al Sindaco l’incoerenza di questi comportamenti, ha fatto sapere ai cittadini che l’amministrazione con una mano stringe le mani ai nazisti e con l’altra dà una pacca sulla spalla agli ebrei.
Per forza poi il malcapitato consigliere, che si premura di farcelo sapere su Facebook che è diventato consigliere, non modifica ciò che scrive nel suo “orientamento religioso” : perché non ci trova niente di strano, intorno a lui nessuno glielo fa notare che antisemita è un po’ forte anche per loro.
Analogamente la lega lo difende, come persona, e al contempo condanna il fatto. Come se le due cose potessero scindersi. Il Sindaco, i vertici della Lega, il povero Altinier: siamo attorniati da personaggi scissi. Uno, nessuno, centomila Vitangelo Moscarda, a governare una città senza più identità, scissa a sua volta da un secolo tremendo.
Si respira aria da declino dell’impero romano. E allora “magnamo”, gustiamoci lo stand africano, scissi anche qui: i cibi da tutto il mondo sì, ma non le persone, per quelle manco l’acqua e il cesso e dormire in galleria. Questa è la città a guida Ziberna, speriamo ancora per poco. Andrea Picco
….oppure incoerenti praticanti, visto quanto succede, mi sembra più adatto. Anche se valutando con un po’ più di attenzione, si notano sfumature di coerenza con le loro idee di fondo, che tentano però di “mascherare” forse per confondere quella parte di opinione pubblica non schierata, ma ingenuamente benevola nei loro confronti.
Altinier e la Lega, coerennti nel loro scivolamento a destra, nel loro razzismo e fascismo evidente a tutti (Savoini il faccendiere legato “segretamente” a Salvini è legato anche all’ultradestra razzista, paladini del “prima gli italiani”, slogan, se non ricordo male, coniato da Casa Pound), ma coerenza maldestramente mascherata da dichiarazioni queste sì incoerenti con i fatti (ricordiamoci che questa Lega è la stessa di Roma ladrona, di “terroni fuori dai coglioni”, degli sputi sulla bandiera italiana). Anche il Sindaco riesce benissimo nell’impresa di coerente-Incoerente. Come sindaco dovrebbe risolvere i problemi della città, insieme al Prefetto, invece ne crea facendo di tutto per non dare civile accoglienza ai profughi (hanno dormito più di un anno sotto gli alberi del Parco della Rimenbranza), ha fatto di tutto per creare disagio nella cittadinanza in modo da cavalcare poi il malcontento di quelli che non vedono oltre il proprio naso. Ed ancora, ex Presidente della Lega Nazionale, fa l’occhiolino ai reduci della decima mas (volutamente in piccolo), si fa in quattro per ricordare le vittime delle foibe, ma non dice una parola per quelle del nazifascismo, ebrei, sloveni ed oppusitori, ben più numerose. Oppure dichiara che la storia va condivisa per la ripacificazione, ma poi cede alle spinte della destra nazionalista (della quale fa evidentemente parte) che insiste con il voler imporre la “sua” storia addomesticata ai “suoi” ideali. Forse non ricorda che come sindaco ha giurato sulla COSTITUZIONE (volutamente tutta in maiuscolo) e che come sindaco deve difenderne i valori? Antifascismo compreso? Non c’è che dire l’incoerenza a Gorizia è ben rappresentata!