I tabelloni sulla Storia del Novecento, che tanto fastidio hanno dato alla destra locale, sono stati imbrattati (quello di Piazza Vittoria) e addirittura divelti (quello ai giardini pubblici).
Telecamere, vigilantes di ogni tipo, aumento dei controlli evidentemente non servono a individuare chi compie questi gesti.
C’è ormai un’impunità verso chi si indigna quando si ricorda doverosamente la Resistenza o osa proporre una visione diversa della storia di Gorizia.
Nella nostra città chi riceve i reduci della Decima mas in Comune è al governo e dice ciò che gli pare; gli altri, i cattivi, i reprobi, quelli che hanno altre idee vengono apostrofati con nomi e cognomi e accusati di essere complici di feroci dittature.
Il clima è nettamente peggiorato in città. Un tempo esponenti della Democrazia Cristiana fecero di questo confine quello più aperto d’Europa, oggi viviamo in un clima da anni ’50, da caccia allo “slavo comunista”.
Davanti a questo atto vandalico ci aspettiamo che la giunta prenda subito le debite distanze, cerchi di individuare i colpevoli e ripristini i tabelloni messi dalla stessa amministrazione. Anna Di Gianantonio
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