La seduta del consiglio comunale di ieri necessitava di Prozac per la noia terribile di sentir parlare per ore di marciapiedi, cartelli stradali, reti, passi carrabili, scovazze.
Certo, non si può discutere sempre di massimi sistemi, ma forse alcune cose potrebbero essere risolte con telefonate agli uffici e colloqui con l’assessore e l’aula potrebbe invece essere coinvolta in una discussione politica sulle sorti della nostra città e sulle diverse (se ce ne sono) idee, non dico di sviluppo, ma almeno di arresto del declino.
Nel torpore che avanzava, qualche intervento ha dato la scossa. Prima di tutto il sindaco che è sbroccato contro Marco Rossi, che rivolgeva delle domanda su ATER e Consorzio Universitario, inveendo contro il PD che vuole solo le poltrone, che vuole la carega e del resto non gli frega.
Il sindaco ormai ha fatto proprio in pieno l’approfondito e finemente metaforico linguaggio del Capitano, ma non gli è passato per la mente che mentre si scagliava contro un consigliere che faceva lecitamente delle domande, attorno a lui sedevano persone che, pur di stare su quella sedia, farebbero carte false.
Poichè homo sine pecunia imago mortis, questi della maggioranza si criticano, vanno sotto ad ogni delibera, si accusano l’un l’altro, ma rimangono imbullonati ad una sedia che garantisce loro il pan della politica.
Poi l’intervento di un giovane della Lega ha invitato a celebrare come si deve il 105esimo anniversario della presa di Gorizia nel 2021 (ma ci saremo ancora?) in nome della identità italianissima di Gorizia, con stormi di aerei, frecce tricolori, ecc.
Infine, con la faccia che bisogna avere quando si parla di Soha, il sindaco ha fatto propria la mozione contro chi incita all’odio razziale (tranne quando si tratti di Gad Lerner, apostrofato come “ebreo, straccione e buffone” sul suolo di Pontida). Stessa espressione non serve invece quando qualcuno ancora esce dall’aula appena una consigliera parla in sloveno.
Il razzismo contro gli slavi non c’entra evidentemente con le tragedie del Novecento, perchè si sa che per gli ebrei massimo rispetto, per slavi, negri, islamici afgani e pakistani, fino a una certa. Anna Di Gianantonio
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