La relazione dell’assessore Bini mette in evidenza che la stagione estiva 2019 ha prodotto in regione, per il periodo maggio-giugno un incremento di 1,4% di arrivi in più e un più 0,8 di presenze. Crescono Trieste, con ben 7,7 di presenze in più e anche Udine con un 4, 4% . Invece Pordenone e Gorizia hanno presenze in calo.
La nostra città ottiene un meno 1, 6%. E’ davvero un peccato che Gorizia non riesca ad attrarre turisti che si possano fermare in città. Possibile, come suggerito più volte, che non si riesca ad incrementare il turismo scolastico sui luoghi della prima guerra mondiale e non si riesca a vendere l’immagine di una città unica nel paese che è passata da essere chiamata “la piccola Berlino” all’integrazione con Nova Gorica?
Abbiamo una delle storie più complesse e affascinanti del 900. Ci sono città che in Italia organizzano summer school per docenti sulla storia del confine orientale, abbiamo la storia dell’esperienza basagliana che potrebbe interessare chi lavora sulla salute mentale.
Incominciamo a ragionare sulle peculiarità che rendono Gorizia una città unica e particolare ed è la storia del Novecento quella che ci caratterizza nel bene e nel male. Certo bisogna cominciare a parlarne, ma se vogliamo creare delle prospettive di sviluppo non possiamo ignorare quello che è stato e che da peso, lacerazione e lutto può diventare risorsa. Anna Di Gianantonio
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