Sia chiaro che non voglio rovinare la festa a nessuno.
Gusti di frontiera è stata una genialata e ha portato in città centinaia di migliaia di persone, che hanno potuto conoscere Gorizia in un momento particolarmente godereccio.
900 mila persone stimate, tra le quali anche molti goriziani forse contati più volte, ma non importa, la partecipazione è stata massiccia e noi goriziani ce ne siamo accorti, eccome.
Io stessa ho curiosato fra gli stand, anche se limitandomi a orari mattutini cercando di evitare la ressa.
Forse non tutti i concittadini si sono entusiasmati, o perché non sono riusciti a dormire di notte, o perché si sono trovati il negozio bloccato da uno stand, o perché non hanno trovato libero il solito parcheggio, o perché non hanno gradito che la nuova pavimentazione del centro ne sia uscita irrimediabilmente lordata.
Ma tant’è, bisogna pur pagare lo scotto che si portano dietro le grandi manifestazioni.
Sicuramente l’hanno gradita i giovani: le strade del centro storico hanno fatto da palcoscenico a eserciti notturni di ragazzi più o meno ebbri, come in un antico rito dionisiaco.
Tutto il centro storico pedonale è stato invaso: un po’ come se aprissimo il Colosseo a danze e libagioni!
Inevitabile che la recente pavimentazione abbia raccolto qualche pisciatina di chi non è riuscito a trattenersi e a raggiungere le toilette pubbliche.
Niente di strano se qualche antico palazzo è stato lordato dal vomito di chi ha mangiato male o bevuto un po’ troppo.
Ma via Rastello, la salita a borgo Castello, via delle Monache, il Corso, piazza Vittoria, piazza Sant’Antonio, meriterebbero di più e soprattutto maggior rispetto, sono pezzi della nostra storia.
I monumenti non sono fatti per essere lordati.
Ma è proprio necessario fare sagre di queste dimensioni nel centro storico, il salotto buono di Gorizia?
Prendiamo ad esempio quel gioiello architettonico che è via Rastello: l’ultima testimonianza originale (sia pur restaurata dopo la Grande Guerra) del volto medievale della città.
Via Rastello ha dato il meglio di sé aprendo cortili interni con balconate sovrapposte, antichi negozi con arredi originali, ricordiamo tra tutti la antica casa Krainer.
Ma come mai mi chiedo, insieme a molti concittadini, questa antica strada non vive tutto l’anno anziché solo in queste manifestazioni?
Problemi di sicurezza? Di manutenzione? … è possibile. Ma tali problemi, se ci sono, scompaiono durante Gusti?
L’amministrazione comunale potrebbe fare qualcosa per favorire la sistemazione e l’apertura di queste strutture, in modo da renderle vivibili da parte dei cittadini e dei turisti?
Come mai in numerose città italiane ed europee ci sono meravigliosi borghi storici perfettamente ristrutturati pieni di negozietti artigianali, bar, esposizioni, aperti tutto l’anno e a Gorizia “no se pol”? Maria Teresa Padovan
Brava! Complimenti.