Kim Jong Zib ha sorvolato la città. Una folla di cittadini festanti sventolava sotto di lui il proprio fazzoletto in segno di saluto e gratitudine. Ha poi fatto visita al monumento a Norma Cossetto, la cui unica colpa fu di essere italiana. Sabato, aveva invece inaugurato la giostra che dà la possibilità a tutti i bambini di giocare insieme, giostra che aveva bocciato un anno fa votando no alla mia mozione di adeguamento dei giochi dei parchi pubblici, ma questo il Pik Koh Loh non lo dice.
Il volo serve a dirci che in aeroporto è tutto a posto, se anche lui decolla e atterra senza problemi. Dall’alto avrà visto il popolo salutarlo festante in bicicletta, mentre il rombo del motore purtroppo copriva le manifestazioni sonore di approvazione del suo grande lavoro sulle piste ciclabili. Manca il “biciplan”, obbligatorio per legge assieme a svariati altri plan che non abbiamo, ma a Gorizia facciamo senza plan e senza bici, se a ciclabile togli cicla resta la bile, e quella ce l’abbiamo eccome.
Folla festante anche in castello, dove ad attenderlo c’era l’ascensore, vanto dell’attuale amministrazione. Ma come non c’è? È virtuale, scaricate l’app, infedeli. Giro sul Sabotino, dove campeggia la scritta Nas Tito, tradotto grazie Tito dal cultore e strenuo difensore delle minoranze linguistiche Pettarin, una vocazione tarda in tempi di vacche magre, ma il corso base di sloveno non c’è tra i benefit da parlamentare. Chissà se anche da lassù si vede la vastità del disastro. Da quaggiù, nel frattempo, tutto a posto.
Ah, Patrizia, mentre ero su, abbiam perso qualche ente? L’erpac? Bon, scrivi che lo perdiamo perché così la città ci guadagna, sì sì virgolettato quella dei contenitori e contenuti, che va sempre bene. Fra Fa, Foto Bumbaca. Andrea Picco
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