Tanto tempo fa, una superstrada diventava autostrada… Era il periodo per intervenire strutturalmente: mettere in sicurezza gli utenti deboli.
Rappresenta uno dei nodi più difficili da attraversare, per pedoni e ciclisti, è la rotonda chiamata “porta di Gorizia”, per raggiungere l’aeroporto ed il cimitero.
Nel numero 6 de “Il Friuli” del 17 febbraio 2017, a pagina 24, l’articolo “ La ciclabile fila dritta nel cassetto” a firma di M. Bisiach, veniva citato un passaggio ciclopedonale “essenziale per la sicurezza degli abitanti” ma finito nel cassetto per mancanza di fondi.


Per una mia curiosità, scrivo a FVG strade, chiedendo che fine avesse fatto il progetto che prevedeva un percorso ciclopedonale di attraversamento della rotonda.
La risposta , ricevuta dall’URP, mi ha lasciato perplesso…
“…per completezza di informazione aggiungiamo che nell’ambito dei lavori di riqualificazione della A34 Autovie Venete ha ricavato un sottopasso ciclopedonale, ma tale manufatto non risulta essere stato ancora raccordato con i due lati (verso la città e verso il cimitero dalla parte opposta); dovrebbe essere attualmente in atto, per quanto a nostra conoscenza, un progetto transfrontaliero proprio per concretizzare tale necessità”.
Quindi un sottopasso vero e proprio. Per curiosità sono andato a vedere.
Qui sopra il testo che precede il video pubblicato nella pagina FB del Forum.
Importanti i due commenti che si sono aggiunti. Il primo, di Fabio Curci, ricorda che anche lui aveva proposto un’alternativa simile visibile al link che segue http://goriziafutura.it/…/proposta-27-la-pista…/
Poi quella di Alessandro Famos che scrive
“Faccio quasi ogni giorno la rotatoria in bici. Se il percorso ciclabile è più lungo e complicato di quello veicolare non si risolverà mai il problema. Il percorso deve essere breve, agevole e il più comodo possibile, altrimenti ogni alternativa saranno soldi sprecati. Bisogna connettere S. Anna, S.Andrea e Cimitero in modo diretto. Onestamente faccio fatica a trovare un a soluzione valida.”
Tutte due commenti tendono a volere un passaggio sicuro, soprattutto comodo come afferma Famos. E chi non lo vorrebbe! Ma la domanda, che pongo nel video – forse non troppo evidente – è finalizzata a chiedere dov’è e perché non è stato fatto alcun sottopasso? C’era nel progetto? Se si, perché è stato stralciato? Eppure la risposta dell’URP è chiara! Nevio Costanzo
Rispondi