Ha fatto grande clamore sui social il post che riporta un’informativa anonima rivolta al pubblico che, in un reparto ospedaliero, avvisa che in assenza di personale dedicato alla segreteria, i sanitari dovranno arrangiarsi da soli chiamando personalmente i pazienti in ambulatorio
Francamente mi preoccupa di più la mancanza di medici e infermieri in sala operatoria, ma certo è che in mancanza di personale dedicato alla segreteria vale l’arte di arrangiarsi… da parte del personale dedicato all’attività clinica.
Il tutto mentre recentemente è stato pubblicato sui giornali che l’ASUITS potenzierà il personale sanitario per tenere aperte le sale operatorie anche di sabato e domenica. Due metri e due misure, in questo caso calza benissimo.
Ma non basta, di ben altro dovrebbero preoccuparsi i cittadini e gli operatori isontini, in questi giorni. Nella bozza di DDL, e anche da quanto dichiarato dall’assessore Riccardi, è previsto che al Burlo di Trieste siano attribuite le funzioni ospedaliere dell’area materno infantile per l’area Giuliano Isontina, da svolgersi presso la sede di Trieste e presso le sedi del presidio ospedaliero di Gorizia e Monfalcone. Cioè, se capisco bene, significa che il punto nascita di Monfalcone verrà accorpato al Burlo di Trieste!
Tutti ci ricordiamo, perché non è passato molto tempo dal 2014, che il punto nascita di Gorizia è stato accorpato a Monfalcone, con una riorganizzazione lodevole, che ha avviato un percorso nascita territoriale preso ad esempio da tutta la regione. Tutte le donne vengono seguite a livello territoriale da una equipe integrata ospedale territorio, vengono visitate, controllate, educate, indirizzate al punto nascita ospedaliero per il parto, seguite con visite domiciliari post parto. E ci ricordiamo tutti che il percorso nascita territoriale è stato costruito per garantire l’assistenza alle mamme e neonati anche in assenza di un punto nascita a Gorizia.
E adesso? Perderemo anche questo? Non ci saranno più i presupposti per operare integrati in quanto l’equipe apparterrà ad aziende diverse: il territorio ad ASUGI e l’ospedale dal Burlo. E la giunta che si stracciava le vesti per la chiusura del punto nascita di Gorizia, ve la ricordate? E adesso? Nessuno dice niente? Azienda sanitaria in svendita, affaroni per il miglior offerente! Andrea Picco
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