Le dimissioni dell’abbattitore libero, quando?
Prima dà sfoggio di sé in tutto il suo priapesco splendore accanto all’albero di Natale, a cui però mancano ancora le palle, e qua Freud andrebbe a nozze.
Quel gran genio del nostro amico ha appena pensato bene di far fuori un albero sano del parco di Sant’Anna per scelta politica, come lui stesso tiene a sottolineare, e non può lasciarsi scappare l’occasione di farsi immortalare accanto all’albero morto. Manca solo che dica che era il sogno dell’abete, fare l’albero di Natale.
Si nasconde dietro a un tecnico che dice più o meno che prima o poi muore, quindi tanto vale farlo fuori noi e farci la foto, come quando fai fuori una giraffa, o un leone, o un ippopotamo. Caccia grossa.
Foto di rito come alla scuola Perco, anche lì i tecnici le norme tutto a posto, talmente a posto che dopo han rifatto mezza scuola.
In consiglio condisce la sua risposta all’interrogazione di Emanuele Traini con la sprezzante uscita dall’aula mentre il consigliere controreplica, e gli si gonfia il petto su cui appuntare l’ennesima medaglia dell’arroganza. I tecnici, i tecnici, i tecnici, come per la centrale a gas o per gli olmi in via Paolo Diacono, son sempre i tecnici.
Poi però succede qualcosa. Sui social si scatena una valanga di indignazione che lo travolge, perché un albero è patrimonio di tutti, non è suo. E lui che dovrebbe tutelarlo, il patrimonio pubblico, lo dilapida. L’albero era sano, L’albero era nostro, i bambini dell’asilo, e via discorrendo sulle ali del l’indignazione.
Moltissimi cittadini non ci stanno. Corre ai ripari. Porta un po’ di pseudo alberi da piantare nel parco, come fosse il giardino di casa sua. Dico pseudo perché le piante sono trattate male, sono dei ramoscelli che neanche una sopra l’altra arrivano alla maestosità dei 18 metri dell’abete che fu e che adesso è solo un cippo.
La scelta di farlo fuori è stata politica, l’ha ribadito più volte in consiglio. Quindi, sindaco e giunta concordi. Per i valori cristiani. Allora per gli stessi valori si dimetta in fretta, c’è il posto da asinello nel presepio. Gli faremo la foto che potrà mettere su Facebook, e passeremo tutti un sereno Natale, ma soprattutto un felice anno nuovo. Andrea Picco
Ma scusate, una volta , l’albero non ce lo regalavano i Carinziani?? Mi sa che mi sono persa qualcosa!!