Sulla centrale termoelettrica a gas a Sant’Andrea
Chi era presente all’incontro che si è svolto venerdì 22 novembre nella sala parrocchiale di Sant’Andrea, organizzato da un gruppo di cittadini e in cui erano presenti alcuni consiglieri ed assessori del Consiglio Comunale di Gorizia, non ha potuto non percepire un’inerzia politica e un senso di delusione che deriva dal fatto che non era possibile ottenere nessuna risposta chiara alle domande poste sulla centrale termoelettrica a gas che dovrebbe essere costruita il prossimo anno a Sant’Andrea.
L’incontro è stato preceduto dalla dottoressa Maria Teresa Padovan che ha parlato sui gravi effetti dell’inquinamento atmosferico. Se le malattie infettive erano una volta la principale causa di morte, oggi sono principalmente i tumori e le malattie cardiovascolari. Il tabacco e l’alcool producono questi tumori, ma sempre più spesso la causa è anche l’aria inquinante che respiriamo. Il particolato, il biossido di azoto e l’ozono sono oggi ampiamente considerati le tre sostanze più inquinanti per la salute umana.
Fabio Curci ha poi ripreso la parola cercando di spiegare l’iter delle concessioni alla termocentrale fino a oggi ed ha posto alcune domande, a cui non si è data risposta: perché non si è tenuto conto dei limiti, perché non si fa una variante per limitare le industrie insalubri di Gorizia? Dove sono i dati della centralina di Sant’Andrea? Quali sono gli indirizzi politici per la salvaguardia dell’ambiente e della salute nel comune di Gorizia? Perché non è già stata informata la cittadinanza sull’autorizzazione già avuta a luglio? Ricordo che proprio i cittadini di Sant’Andrea hanno già chiesto con 3250 firme due petizioni popolari, su cui anche non si è voluto rispondere e prenderle in considerazione.
In seguito ho fatto un intervento cercando di trarre conclusioni su un indagine fatta su un questionario tra i cittadini di Sant’Andrea. Dalle risposte dei cittadini si evidenzia che essi sono molto delusi. Il quartiere di Sant’Andrea ha dato molto alla città di Gorizia. Sul suo territorio si è costruito l’autoporto, l’autostrada, la zona industriale e ultimamente si stanno costruendo condomini su condomini togliendo gli ultimi spazi di verde ancora rimasto. In cambio poi non si è fatto niente per migliorare la vita del quartiere: nessuna pista ciclabile, nessun riordinamento della zona vicino l’Isonzo, nessun provvedimento per moderare il traffico che quì è terribilmente aumentato negli ultimo dieci anni.
Martina Luciani ci ha spiegato poi come ci si imbatte sempre nelle stesse frasi, quando si cerca di avere risposte sulle centrali: i tecnici dicono, le norme dicono…! Sembra che si vuole insinuare che l’amministratore non abbia nessun ruolo o che non può fare niente per modificare qualsiasi iter riguardo la zona industruale. Negli articoli del codice dell’ambiente c’è scritto invece chiaramente che gli amministratori di una città possono comunque scegliere tra le norme e comunque hanno la competenza di far sentire e far valere anche gli interessi pubblici o gli interessi privati. Perchè se non è così allora a che servono i politici, si è chiesta Martina. Allora facciamo dei superconcorsi per i tecnici e mandiamo a casa i politici.
Alla fine prendendo la parola De Sordi in sostanza ha ribadito quello che abbiamo già sentito due anni fa quando i tecnici spiegavano ai cittadini le norme da seguire. Secondo De Sordi ci sono già gli uffici che seguono le norme e stabiliscono le procedure che tutti noi dobbiamo seguire. Basta seguire queste norme e si è a posto. Dunque ancora una volta i cittadini hanno dovuto subire la non comunicazione del Comune.
È seguito un intervento anche del consigliere Picco che rispondendo ad un cittadino ha detto che non è vero che la politica non si è espressa, infatti il Consiglio ha bocciato molte mozioni sia sulle petizioni che sulla centrale, e che è la politica a decidere, e a Gorizia la politica ha già deciso purtroppo senza interpellare i cittadini. Carlo Nanut
secondo me la foto era meglio non metterla… così sembra una riunione di condominio