Il fatto che il consigliere Cosma esca dall’aula quando parlano i consiglieri sloveni con la scusa che non si vogliono far censire ricorda quando si era adolescenti e uno ti chiedeva “Mi ami?'” e tu “Certo che ti amo” “Ma quanto mi ami?” e lì iniziavano i paragoni incredibili: più del mondo intero, più degli oceani riuniti, più di tutti i pianeti, frasi che fanno tanta tenerezza nei giovani, negli anziani un po’ meno.
Cosa c’entra quanti sono gli sloveni per rispettarne la lingua? Perchè se sono 1000 vale il rispetto e per 500 no? Allora lo stesso vale per i gay. Se sono due o tre milioni, passi, altrimenti li bruciamo sui roghi. Stessa cosa per gli ebrei che in città sono ancora di meno, quindi potremmo orientarci dlla costruzione di ghetti e alla chiusura della sinagoga.
Ma a mio avviso il problema in consiglio non è tanto Cosma, che della difesa del passato nazionalista ha fatto ragione di vita, quanto il sindaco che afferma che si tratta di questione personale. Quindi quando si offende una parte della propria città in aula è fatto privato, quando un cittadino che sta nel pubblico e vede ignorate le sue esigenze, come nel caso delle mozioni sull’ambiente, mugugna o ridacchia viene rimbrottato e la seduta interrotta.
Ma quanto andrete ancora avanti in questo modo? Anna Di Gianantonio
Rispondi