Ziberna: “Astenuto”. Una parola, pronunciata poco dopo le 23, la più imbarazzante, racchiude la vergogna di chi amministra la città e la rappresenta ad ogni livello.
La città che con Nova Gorica si candida a capitale europea della cultura, NEGA, per bocca del suo primo cittadino, la cittadinanza onoraria alla senatrice a vita Liliana Segre, il perché resta un mistero. Imbarazzante il discorso che motiva l’astensione, che tocca il vertice della tristezza nel passaggio in cui si dice siamo d’accordo al 90%, anzi di più, siamo in disaccordo solo in una parola.
Solo che quella parola è il cognome della senatrice. Mancava proponesse di dare la cittadinanza a Liliana, senza il cognome. In pratica eravamo d’accordo su tutto, tranne su chi doveva diventare cittadino onorario.
Risparmio per pietà i refrain in stile ho un sacco di amici ebrei, o gli: e allora gli armeni? Oppure le: con tutte le nostre ebree goriziane perchè proprio la Segre? Questo il florilegio partito dai banchi della maggioranza, in un’escalation di ipocrisia che segna una delle pagine più vergognose della storia del consiglio comunale.
Dopo il sindaco, quattordici voci diverse dell’attuale maggioranza ripetono Astenuto. Astenuto, capite? Astenuto. Quello che è successo settant’anni fa è avvenuto proprio perché la maggioranza delle persone si è chiamata fuori, ha continuato la sua vita facendo finta di niente. Alla risiera di San Sabba tutti sapevano cosa si facesse. Il giorno della “liberazione” di quel luogo di orrore, molti triestini si precipitarono… a far incetta di mobili.
Astenuti non si nasce, astenuti si diventa. Per tornaconto personale, di fronte alla tragedia di un numero marchiato su un braccio, si fanno i distinguo, fino ad arrivare a dire è un’icona suo malgrado di una parte politica, utilizzata per fini elettorali. Cosa vuoi dire a uno così? Vai, fai carriera, vai. Scalda l’ennesima poltrona. Consigliere regionale, anzi no, deputato o perché no? Senatore. Proprio come la signora Segre, a cui potrai dire un giorno in faccia: sa, io ero d’accordo su tutto, tranne che sul suo nome. Ma non perché lo pensavo veramente, no. Solo per arrivare qui, perché sennò col cazzo che ci arrivavo.
Si può vivere così, da astenuti. Tanto la gente dimentica, dimentica anche l’olocausto tra un po’. Spritz? Andrea Picco
Gorizia, in questo momento storico, questo è.
l’Italia, in questo momento storico, questo è.
O forse no, non soltanto in questo momento storico …
l’Italia e Gorizia, questo sono.
Prima, erano solo travestite.
Credo che questo episodio rappresenti uno dei punti più bassi nella storia di Gorizia. I cittadini hanno dato il potere a queste persone, ed esse ci mostrano di che pasta sono fatte. Sarebbe stata un’occasione per un gesto di civiltà, ma Ziberna, con la consueta aggressività ed anche arroganza, afferma che “la senatrice a vita viene utilizzata politicamente, viene strumentalizzata, usata come vessillo. E noi volevamo togliere questo vessillo, non volevamo sporcare con la politica ciò che non deve essere sporcato politicamente”. In altre parole, i soliti sporcaccioni dell’opposizione, ai quali riconosce dignità di pezzenti. Uso politico? Non sia mai che si possa dire che la destra fa lo stesso con i profughi istriani e gli uccisi nelle foibe, vero? Essi non sono “vessillo della destra”? Vergognoso.