Domenica mattina, alle 11, l’appuntamento è in piazza a Sant’Andrea.
Dobbiamo essere in tanti, a manifestare la nostra contrarietà a un’operazione unicamente speculativa qual è quella della centrale a gas, dannosa per la salute di tutti: prima di chi abita nelle vicinanze, poi di chi abita nel resto della città, vista l’estrema volatilità delle polveri sottili.
Deve essere una risposta ferma, un no secco, all’ennesimo danno per la comunità, e un altrettanto secco sì a una città futura senza industrie insalubri.
Negli incontri fatti coi cittadini di Sant’Andrea è prevalsa la rabbia e la voglia di combattere contro questo tipo di decisioni, calate dall’alto e che non tengono conto della volontà di chi abita i luoghi.
A Sant’Andrea Ziberna ottenne un grande consenso alle ultime elezioni, ma non raccontò agli abitanti tutta la sua idea di città. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: una nuova centrale si sommerà a quella presente. Le due ulteriori centrali a biomasse previste otterranno l’ennesima proroga di fine lavori?
L’amministrazione ha detto che non si opporrà all’eventuale richiesta dell’imprenditore. Come vedete, in ballo c’è proprio una visione opposta di ciò che vogliamo sia Gorizia in futuro.
Da una parte chi chiede attenzione per l’ambiente, la salute, il futuro dei nostri figli e nipoti, dall’altra chi privilegia l’imprenditore di turno che ha come scopo il suo interesse, senza un ritorno benefico per la collettività.
Domenica mattina in corteo diremo Noi siamo qua, dalla parte del futuro di tutti. Dalla parte giusta. Andrea Picco
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