Dunque la senatrice Segre, cui è stata negata la cittadinanza onoraria di Gorizia, a differenza di quanto successo in tanti comuni d’Italia, dovrebbe venire in città a ritirare il sigillo trecentesco che Ziberna le vuole consegnare, pur non essendo andato a Milano alla cerimonia in cui a Liliana Segre è stata consegnata, da 600 sindaci di diversi orientamenti politici, la fascia tricolore.
A questo punto non si capisce più nulla. Dunque: l’argomento per cui la cittadinanza a Segre non si è data è che era una mozione strumentalizzata dalla sinistra. Questo è un argomento che non sta in piedi, perchè lo sterminio degli ebrei non può essere strumentalizzato: si tratta di una tragedia talmente terribile che evidentemente sovrasta i nostri piccoli e modesti schieramenti politici. La Soha è diventata il male assoluto del Novecento, che perfino il partito di Gianfranco Fini, Alleanza Nazionale, erede del MSI, dovette riconoscere. Liliana Segre, che è da anni testimone del lager, è diventata simbolo di quella tragedia, sia perchè ormai è tra i pochi sopravvissuti, sia perchè è stata minacciata e gira con la scorta. Dare la cittadinanza a lei non significava di certo – come sostenuto da un consigliere – pensare che ci siano deportati di serie A e B, ma riconoscere la tragedia della deportazione per tutti, anche per gli ebrei goriziani.
Adesso davanti alla figuraccia si vuole rilanciare con un sigillo che è dato dallo stesso primo cittadino che non ha votato la mozione e non si è adoperato perchè la concessione della cittadinanza fosse davvero il segno di una comunità compatta contro l’orrore dei campi di concentramento. Quello di Ziberna appare come un segno tardivo che tenta di rimediare alla lacerazione di quel diniego. Non è un caso che Segre non venga a Gorizia, perchè il sigillo è atto di desolante riparazione. Il sindaco ci ha abituati a questi rilanci che non portano mai ad atti concreti. Al mercato vogliono i bagni? Non si fa nulla perchè si promette il mercato de Madrid. Si deve mettere a posto il parco della Valletta? Non serve perchè faremo Central park. Possiamo mettere a posto le rive dell’Isonzo? No, faremo invece l’Isonzo beach con bar e piccoli stabilimenti balneari. Così di rilancio in rilancio scopriamo di avere in mano l’asso di coppe quando a briscola vincono le spade. Anna Di Gianantonio
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